L'ANALISI
04 Giugno 2022 - 20:47
CASTELVETRO - Ad assistere al taglio del nastro c’erano bambini, genitori, nonni, amici a quattro zampe. Segno che l’obiettivo è stato raggiunto: il nuovo Parco Biazzi è davvero per tutti. La grande area verde che circonda la casa di riposo del paese, ma che è aperta alla cittadinanza anche grazie al doppio accesso dalla piazza e da via Soresina, è pronta da qualche mese ma è stata presentata ufficialmente nel tardo pomeriggio di ieri. Alla presenza delle autorità, a partire dal sindaco Luca Quintavalla e dai componenti della sua giunta. Presenti anche i referenti di numerose associazioni locali, fra cui Protezione civile, Gruppo alpini, Avis, Pro loco.
«Questo spazio è stato realizzato nell’ambito del progetto di riqualificazione urbana – ha spiegato proprio il sindaco –, ma non si tratta solo di un recupero urbanistico premiato dalla Regione con il finanziamento. È anche un grande lavoro di squadra, per il quale ringrazio tutti i progettisti, e ha una grande valenza sociale. Questa è casa del Biazzi, che però ha aperto le porte al paese intero». Proprio il presidente della casa di riposo, Silvio Bossi, ha ricordato i difficili momenti della pandemia e le restrizioni annesse. Ma ha subito aggiunto che l’inaugurazione di ieri vuole essere un momento di ripartenza vera. Non a caso in una parte del parco, a cenare con l’ottima torta fritta preparata dalla Pro loco, c’erano anche alcuni anziani degenti.
«La torta fritta di inizio estate era una tradizione per la nostra struttura, ma avevamo dovuto sospenderla – ha continuato Bossi, affiancato dalla direttrice Cristina Tinelli e dal coordinatore Nicola Pisaroni –. In occasione di questa inaugurazione abbiamo voluto ripristinarla e aprire l’evento a tutti: un segno importante. Come lo è questo parco, che comprende anche un frutteto e un giardino sensoriale per i malati di Alzheimer. Abbiamo ancora tanti progetti, penso al recupero della seconda palazzina per la quale sono già arrivati fondi dal Pnrr».
Uno dei progettisti, Fabio Ceci, ha spiegato che l’obiettivo del nuovo «polmone verde» è stato quello di collegare, unire, restituire. «Abbiamo curato le piante malate, ne abbiamo messe a dimora di nuove – ha continuato – creando un anello che scopre tutte le parti del parco e si ricollega alla casa di riposo. E poi, al posto dell’ex camera mortuaria crollata, c’è uno spazio per le feste. In futuro vorremmo recuperare anche il vecchio barchessale». I proventi della serata serviranno proprio per sostenere le attività del Biazzi.
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