L'ANALISI
06 Maggio 2023 - 05:30
CREMONA - Cremona città universitaria è già una realtà: lo è nel progetto di riqualificazione dell’ex Caserma Manfredini, destinata a diventare la nuova sede del Politecnico e di un convitto in grado di accogliere 180 studenti.
La formazione, la sinergia fra diversi atenei, l’impegno di tutta la comunità, la capacità, da parte del cavalier Giovanni Arvedi , di dare concretezza al futuro, coesistono nel progetto dell’ex caserma e nella convinzione che l’alta formazione sia la risorsa per il rilancio della città e per il suo sviluppo futuro.
I dettagli del progetto sono stati presentati ieri mattina in Finarvedi, una presentazione corale che ha messo in luce, nell’ufficialità dell’incontro, l’eccezionalità dell’investimento e dell’ideazione, nel segno di un’unicità assoluta. Cremona città universitaria si costruisce unendo e avendo il coraggio di realizzare l’inimmaginabile, e ieri mattina se ne è avuta la dimostrazione.
Al tavolo, insieme alle autorità locali, c’erano tutti i sottoscrittori del protocollo d’intesa siglato nell’agosto dello scorso anno: l’Agenzia del Demanio (proprietaria dell’ex caserma Manfredini), il Ministero dell’Interno, il Politecnico con la sua Fondazione, il Comune di Cremona, la Provincia di Cremona e la Fondazione Arvedi Buschini, che sosterrà i costi della rifunzionalizzazione del comparto.
A sottolineare la volontà di collaborazione tra le università, la presenza all’incontro del prorettore della Università Cattolica, Giovanni Marseguerra.
«Con l’avvio dei lavori nella ex Caserma Manfredini — ha dichiarato Arvedi— si porta a compimento un altro tassello fondamentale del progetto ‘Cremona, città universitaria’. Dopo il restauro di Santa Monica, con la qualificata presenza della Università Cattolica, siamo ora tutti insieme impegnati a dare al Politecnico di Milano una sede all’altezza dei tempi e del suo prestigio. I due Campus saranno così a breve distanza uno dall’altro, generando la possibilità di ulteriori collaborazioni tra atenei e favorendo la rivitalizzazione di un comparto significativo del centro storico cittadino».
E così, il Politecnico di Milano rafforza il rapporto con il territorio: «In un modello di collaborazione allargata con le imprese, le amministrazioni locali e le università che trovano sede a Cremona — ha commentato Donatella Sciuto, rettrice del Politecnico di Milano —. Soggetti che intendono lavorare all’unisono per aumentare l’attrattività di una città con una lunga tradizione, che ha radici profonde, ma che non rinuncia al futuro. Sappiamo, infatti quanto sia importante rafforzare i servizi, la proposta formativa e le attività di ricerca capaci di stimolare e accrescere la presenza dei migliori studenti e ricercatori in contesto fatto di eccellenze locali, sempre più caratterizzato dal confronto multidisciplinare e dallo scambio di competenze».
L’Agenzia del Demanio ha avviato un processo di trasformazione alla luce del mutato contesto. «Gli obiettivi di digitalizzazione, sostenibilità e innovazione si coniugano con una nuova visione di valorizzazione dell’immobile pubblico, che diventa strumento di rigenerazione dei territori — ha dichiarato Alessandra Dal Verme, direttore generale dell’Agenzia del Demanio —. L’ottica è la centralità dell’utenza: fabbisogni di logistica delle PA ed esigenze dei cittadini».
Il vescovo di Cremona, monsignor Antonio Napolioni, ha aggiunto: «Colpiti dalla testimonianza di entusiasmo e passione per il futuro della nostra città che ci viene offerta dal cavalier Giovanni Arvedi e dalla sua Fondazione, anche noi, come Diocesi, cogliamo la sfida di dialogo tra le generazioni e di capacità formativa che con questo nuovo progetto viene lanciata alla comunità civile ed ecclesiale di Cremona. È un impegno per cui ci siamo già attivati in questi anni con la Pastorale universitaria e gli altri Uffici diocesani, offrendo servizi alla crescente comunità universitaria che vive dentro e con la nostra città. È un impegno che con convinzione intendiamo proseguire, insieme a tutte le realtà sul territorio che con fiducia offrono ai nostri giovani spazi e occasioni per essere protagonisti di una società più giusta e pronta ad affrontare le grandi questioni del nostro tempo».
Durante l’incontro, è stato fatto un focus sul cantiere del nuovo Campus universitario, che riguarda un’area di circa 30mila metri quadrati e che, una volta terminato (fine 2024), sarà dotato di 35 aule didattiche, un’aula magna da 300 posti, laboratori, una biblioteca, una mensa da 300 coperti oltre a circa 9.000 metri quadrati di verde a disposizione degli studenti. Nell’ex Chiostro troveranno spazio lo studentato, in grado di ospitare circa 180 ragazzi, e una palestra da 250 metri quadrati.
L’architetto Andrea Carcereri, di Coprat, ha spiegato le caratteristiche dell’intervento: «Stiamo operando sulla parte storica in sintonia con la Sovrintendenza. Sull’area insistono diversi edifici, ma c’è anche spazio per dare corpo a nuove strutture come saranno l’aula magna di mille metri quadrati, le aule didattiche. Tutto il comparto sarà pedonalizzato e valorizzato da un ampio spazio verde. È una sfida bella ed emozionante».
La forza visionaria e concreta del progetto — il termine lavori è previsto per la fine 2024 — coesiste con un piano di comunità del sapere e universitaria che promette di fare scuola e che trova nella sinergia fra Politecnico, Cattolica una condivisione di futuro e sviluppo. In questo contesto, infatti, le Università rivestono un ruolo determinate per lo sviluppo dei territori, portano crescita del capitale umano, cultura, innovazione, sono motori di sviluppo. Obiettivo del Pnrr è agevolare al massimo la realizzazione di residenze universitarie.
È una comunità coesa e fiduciosa nel futuro che, attraverso i suoi rappresentanti, ieri mattina ha condiviso il progetto di riqualificazione dell’ex Caserma Manfedini come nuova sede del Politecnico. «L’impegno per le università — ha dichiarato il sindaco, Gianluca Galimberti — è strategico! Significa giovani, famiglie giovani e nuovi cittadini, imprese, ricerca e sviluppo, occupazione. Per la nuova sede del Politecnico e del nuovo studentato ancora una volta un grazie enorme alla straordinaria Fondazione Arvedi-Buschini per la generosissima lungimiranza. Grazie al Politecnico per l’impegno e gli investimenti. Grazie a tutti gli enti che lavorano in questa impresa. Il progetto si completa con la nuova ed efficiente collocazione della questura, della polizia stradale e dei carabinieri».
«È un’operazione importante in cui molto hanno contato la determinazione e la visione del cavalier Arvedi, di Caldonazzo e della Fondazione — commenta Luciano Pizzetti —. L’operazione Caserma Manfredini è stata un’operazione complessa, portata avanti con grande coesione da tutti. Nella decisione di fare dell’ex caserma la sede del Politecnico coesiste un impegno volto alla formazione, ma anche un risvolto sociale. Penso alla sicurezza, al trasferimento di questura e polizia in via Sesto e dei carabinieri in via Massarotti. Una decisione che ha sollevato l’amministrazione dalle spese delle affittanze e dà nuova organicità al comparto sicurezza». E di sicuro, la realizzazione operativa del progetto presso l’ex Manfredini rende Cremona sempre più distretto universitario: «Ancor più attrattivo per i giovani — ha precisato il presidente della Provincia, Mirko Signoroni —. Un traguardo fondamentale per lo sviluppo della nostra comunità grazie alla Fondazione Arvedi Buschini e alla collaborazione con Prefettura, Comune, Politecnico e la sua Fondazione, il Demanio».
Il prefetto, Corrado Conforto Galli, ha dichiarato: «È un’iniziativa di grande respiro sotto il profilo dello sviluppo territoriale, in quanto è riuscita a valorizzare beni altrimenti poco utilizzati, rispondendo contestualmente all’esigenza di ampliamento dell’offerta formativa. Inoltre, garantisce una visione più complessiva delle esigenze della città e rende più funzionale l’attività delle articolazioni delle forze di polizia, con un positivo contenimento delle spese legate ai canoni da locazione passiva».
Il protocollo d’intesa, oltre a puntare sulla trasformazione in polo universitario della ex Caserma Manfredini, consentirà di realizzare la nuova Questura e la caserma della Polizia Stradale nella attuale sede del Politecnico di via Sesto, con il successivo trasferimento dei Carabinieri dalla caserma di viale Trento e Trieste a quella di via Massarotti oggi utilizzata dalla Polstrada. In questo modo le sedi di Questura, Polstrada e Carabinieri saranno ospitate in immobili di proprietà dello Stato, risparmiando così i costi delle locazioni. È questa una grande trasformazione urbana destinata a portare significativi vantaggi alla comunità locale e a cambiare il volto di Cremona.
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