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CREMONA, RIGENERAZIONE URBANA: IL VIDEO

Ex ospedale, viaggio esclusivo nel complesso in abbandono

Dopo il recupero, previsto entro il 2027, sarà destinato a ospitare appartamenti per giovani e famiglie

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

07 Aprile 2023 - 05:30

CREMONA - È nel cuore della città e da qui parte il futuro, nel segno di quell’Ospitale che era luogo di ricovero e aiuto, che era espressione della generosità dei cremonesi. Per tanti è ancora l’ex ospedale vecchio, anche se dal 1970 la chiesa di San Francesco che dà su piazza Giovanni Paolo XXIII, non è più l’ingresso del nosocomio dei cremonesi, sorto nel 1451. L’intero complesso che comprende l’ex San Francesco, l’ex Radaelli, il Parco del Vecchio Passeggio, ma anche gli edifici che oggi ospitano il nido San Francesco, la scuola per l’infanzia Martini e la media Campi cambieranno aspetto, grazie al progetto: «Giovani in centro» che prevede fondi per un totale di 17 milioni di euro e ha come obiettivo dare un nuovo volto sociale e culturale al complesso, grazie a fondi europei: il Fesr per gli investimenti e l’Fse per la spesa sociale, col Comune in prima linea per ridisegnare la città che accoglie.

trio

Luca Burgazzi, Giovanni Donadio e Andrea Virgilio

Il vicesindaco Andrea Virgilio, l’assessore alla cultura Luca Burgazzi e il dirigente del settore urbanistica, Giovanni Donadio ci hanno aperto le porte dell’ex chiesa San Francesco per riscoprire spazi e luoghi che diverranno nel 2027 spazi polivalenti, sedi per associazioni del terzo settore, ma anche appartamenti di housing sociale.

«Il 2023 sarà un anno di progettazione, al nostro fianco ci sarà anche la Sovrintendenza — spiegano Virgilio e Burgazzi —. È un’impresa importante per la città che ne cambierà il volto. I lavori finiranno nel 2027, se tutto va come deve con le attività sociali e culturali avviate. Allora avremo veramente un’altra città nella città».

Entrando nell’ex San Francesco — la chiesa con la navata più lunga della città — si nota la scritta musiva: Ospedale all’ingresso e le due reception in legno a cui i visitatori si riferivano per informazioni. Poi partono scale coperte di guano, vetri rotti alle finestre, un primo piano immenso fatto di grandi stanze e con finestre che regalano un’immagine inedita dei tetti rossi di Cremona con il minareto e il Torrazzo sullo sfondo. «Questi spazi saranno dedicati alle arti performative e giovanili — dicono Virgilio e Burgazzi che già pregustano il rilancio —, ma c’è tanto di quello spazio da far paura e da accogliere ogni esigenza. L’intervento interesserà il piano terra e il primo, la parte delle volte a crociera per ora no».

palazzo

Salendo al secondo piano non si può che rimanere senza parole: si cammina a pochi metri dalle volte a crociera, è un luogo metafisico, usato l’ultima volta per il set del film La febbre di Alessandro D’Alatri. L’ex chiesa nella sua interezza scompare per le aggiunte successive, ed è anche questo il suo fascino. Così come affascinante è il dedalo di stanze e corridoi dei corpi di fabbrica a fianco della navata in cui trova spazio la Cooperativa Antares che si occupa di stampa e di editoria con il compito di fungere anche da centro stampa del Comune. A spiegare come il lavoro sia integrazione è il presidente Luciano Grassi, ma nel suo racconto c’è anche la storia dell’ex Ospedale in cui si muove con familiarità e dispensando aneddoti e curiosità.

Dalla parte opposta di via del Foppone — collegato da un sovrappasso impraticabile e da un sottopasso — c’è l’ex Radaelli, un grande stabile in cui le coperture mostrano spicchi di cielo, in cui i piccioni hanno la loro casa, in cui troveranno spazio gli appartamenti di aiuto sociale o rivolti ai giovani. «Qui c’erano le ex cucine — afferma Donadio —, una volta dismesse, nulla è più stato fatto».

E le piastrelle azzurrate, alcuni termosifoni, una cucina coperta dal guano consegnano al tempo presente un passato immobilizzato. «L’attuale parcheggio interno tornerà ad essere una via di collegamento fra piazza Giovanni Paolo XXII e via dei Colonnetti — continua Virgilio —. Qui troveranno spazio attività commerciali solidali, oltre che nell’ex scuola di musica gli appartamenti per giovani».

Nei locali dell’ex scuola civica di musica il tempo si è fermato. C’è la targa che segnala i locali della scuola di chitarra Sterzati, c’è la locandina del converto al Ponchielli di Alirio Diaz nell’aprile del 1983. Scale, stanze di ogni dimensione, le finestre che danno su piazza Lodi, il volo improvviso di piccioni, qualche carcassa di volatile sul pavimento.

«Dobbiamo agire perché tutto ciò non vada in malora — spiega Donadio —. Ma quando si comincerà a metter mano a questi spazi sarà l’inizio di una nuova vita per l’intero comparto, una vera città nella città. Per ora dal progetto rimane fuori il recupero dell’ex chiesa di Santa Maria della Pietà, ma non disperiamo». Sia Virgilio che Burgazzi si guardano intorno e immaginano come l’itero corpo edilizio fra parco del Vecchio Passeggio e piazza Lodi potrà essere un luogo di rinascita per l’intera città, una rinascita all’insegna delle arti performative e di una socialità accogliente.

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