L'ANALISI
15 Dicembre 2022 - 05:25
CREMONA - Un grande intervento di rigenerazione urbana nel cuore di Cremona che andrà a recuperare un’area dismessa di proprietà pubblica per garantire alloggi rivolti a giovani famiglie e ad anziani, la riqualificazione di due piazze (Lodi e Giovanni XXIII), spazi riservati all’associazionismo, aree verdi e che dovrà rispondere alle esigenze delle nuove generazioni anche in relazione al recente e futuro sviluppo universitario della città.
Sembrava un sogno poter ridare vita al grande comparto ex Radaelli - piazza Lodi - ex ospedale San Francesco e soprattutto renderlo vitale, non solo un contenitore bello, ma vuoto e inutilizzato. La convenzione che il sindaco Gianluca Galimberti firmerà a giorni con Regione Lombardia (15 milioni e 160 mila euro l’importo che entrerà nelle case comunali) ha sancito di fatto la piena operatività del progetto. Sabato mattina in Comune ci sarà la presentazione alla città con il sindaco Gianluca Galimberti, il vicesindaco Andrea Virgilio e lo staff tecnico comunale che questo progetto ha cullato, studiato, realizzato, ridefinito, rimodulato e portato a compimento.
«Il finanziamento non era poi così scontato — ha ricordato Virgilio — ma finalmente è arrivato e servirà per colmare un vuoto urbano significativo». Nel progetto è compresa anche una strada di collegamento tra le due piazze, con passaggio pedonale da via dei Colonnetti - piazza Lodi e piazza Giovanni XXIII attraverso la la corte interna al complesso. Grazie al passaggio pedonale, già conosciuto come la Stretta dell’ospedale, sarebbe possibile andare a piedi in maniera più diretta fino ai giardini del Vecchio Passeggio e sul viale Trento e Trieste.
Il progetto è ambizioso ed è uno dei più importanti interventi di sempre per il centro storico della città, dopo i tentativi andati a vuoto di alienare almeno una parte del complesso dell’ex ospedale, abbandonato da cinquant’anni e bisognoso di continue manutenzioni. Chiuso e dimenticato dal settembre del 1970, quando venne trasferito da piazza Giovanni XXIII nella nuova sede di viale Concordia, sul vecchio ospedale, contenitore ormai vuoto, nel cuore della città, degradato e transennato in più parti per evitare che i pezzi cadessero su auto e pedoni, era stato oggetto in passato di molte manifestazioni di interesse per il recupero, compresa l’idea, ormai del tutto superata, di un albergo.
Oggi il vecchio ospedale è sede, nell’ex chiesa di San Francesco, della media Campi, mentre in via Gioconda, oltre che nel parco, ci sono diverse associazioni di volontariato. L’investimento rilevante, oltre 15 milioni di euro, si aggiunge a quello di San Felice, a palazzo Grasselli, a quello confermato recentemente dal Ministero sul quartiere Po e agli investimenti messi in atto dalla Fondazione Arvedi e Buschini su Santa Monica e sulla ex caserma Manfredini futura sede del Politecnico. «Un forte ringraziamento a Regione Lombardia e al presidente Attilio Fontana per aver creduto in questo progetto e nella sua importanza e nell’averlo finanziato, nell’averne colto colto il senso strategico finalizzato a valorizzare la città, il suo centro storico e il suo patrimonio di pregio — ha detto Galimberti —. Grazie al vicesindaco che continua a coordinare progetti strategici, alla giunta e ai tecnici comunali». Ora sarà fondamentale coinvolgere anche i cittadini dentro questi percorsi di recupero in modo che il contenuto dia un senso al contenitore.
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