L'ANALISI
IL MEDICO RISPONDE: IL VIDEO
23 Marzo 2025 - 05:30
CASALMAGGIORE - Protagonista della rubrica ‘Il medico risponde’ è il dottor Leonardo Quartieri, radiologo senologo dedicato dell’Asst di Cremona.
In che cosa consiste la diagnostica senologica effettuata all’ospedale Oglio Po?
«La diagnostica senologica comprende diversi esami strumentali. Il principale è lo screening mammografico, rivolto alle donne dai 45 ai 49 anni ogni anno e dai 50 ai 74 ogni due anni. Le pazienti ricevono una convocazione, si sottopongono alla mammografia e l’esame viene valutato separatamente da due radiologi. Se uno o entrambi rilevano dubbi, si organizzano approfondimenti come ecografia ed eventuali altri test. Oltre allo screening, si effettua la mammografia clinica per donne operate di tumore al seno e per quelle tra i 40 e i 44 anni con impegnativa medica. Sotto i 40 anni, l’ecografia è il primo esame consigliato, soprattutto in caso di noduli palpabili. Si raccomanda inoltre l’autopalpazione regolare per individuare eventuali anomalie. L’altro esame che facciamo è la RSM con metodo di contrasto».
«Le pazienti con protesi possono fare la mammografia?
«Sì, devono farla regolarmente. C’è il timore che la mammografia possa rompere le protesi, ma ciò non accade se l’esame viene eseguito da personale specializzato. All’Oglio Po sono presenti tecnici esperti che utilizzano la manovra di Eklund, che permette di spostare la protesi e visualizzare meglio il tessuto mammario. La mammografia serve a valutare la salute del seno, mentre per verificare l’integrità delle protesi si usano ecografia e, se necessario, risonanza magnetica senza mezzo di contrasto».
Quali tipi di approfondimenti vengono fatti poi all’ospedale Oglio Po?
«Se mammografia, ecografia o risonanza magnetica evidenziano lesioni sospette, si eseguono esami più approfonditi. La biopsia con ago tranciante permette di prelevare piccoli campioni di tessuto per analisi più precise. Un’altra tecnica è la biopsia con sistema Vacuum Assisted (VABB), che aspira campioni di tessuto in modo meno invasivo. L’agoaspirato, invece, si utilizza principalmente per analizzare linfonodi sospetti o per svuotare cisti benigne. Se abbiamo un dubbio mammografico che non ha un riscontro ecografico, è necessario fare l’approfondimento sotto guida mammografica, esame eseguito all’Area Donna a Cremona. I risultati delle biopsie sono fondamentali per determinare la natura della lesione e definire il percorso terapeutico più adeguato».
La rubrica è realizzata in collaborazione con Asst Cremona e può essere ascoltata sul sito internet del quotidiano La Provincia e sul suo canale YouTube.
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