associazione
culturale Eridano
Cremona - Associazione Culturale Eridano
La mostra sarà visitabile tutti i giorni fino al 15 giugno dalle 9 alle 12
CREMONA — Cremona e i cremonesi nel dna, un amore ‘maturo’, di chi conosce in profondità la cultura locale e dunque non si ferma alle manifestazioni esteriori e stereotipate. E dalle sue foto si comprende pienamente questa suo scavare in profondità: dai ritratti, dalle strade, dai palazzi emerge anche l’anima della città e dei suoi abitanti. Questo era Ezio Quiresi uno dei più bravi fotografi italiani, un artista e un professionista che con i suoi scatti ha fissato la città, i suoi cambiamenti, il passaggio da un panorama urbano a un altro, il cambio di mentalità, di modi di vivere. Il passaggio da una società rurale, ma strettamente legata al mondo urbano, appena dopo le mura, a un distacco progressivo, non solo dai campi, ma anche dal suo Grande Fiume. Ecco perché la scelta delle foto esposte nella sede dell’associazione culturale Eridano puntano sulle trasformazioni e i personaggi (la mostra, curata dalla figlia dell’artista Silvia e presentata da Fulvio Stumpo, giornalista de La Provincia, verrà inaugurata sabato alle 17 e sarà visitabile tutti i giorni fino al 31 maggio). Nessuna operazione amarcord: nessuno auspica il ritorno a tempi in cui il benessere e la qualità della vita non erano sicuramente diffusi come oggi, in cui vecchi palazzi cadenti erano ricettacolo di topi e spesso povertà, nessuna voglia del passato osservando operai seminudi, senza nessuna protezione, che si aggirano sui tetti del duomo rischiando la vita.
Ma una sorta di nostalgia per i valori di solidarietà e di appartenenza sale spontanea osservando le splendide foto del ‘maestro’. Un mondo sicuramente più semplice, meno complicato, più povero ma nello stesso tempo più consapevole della vita. Una sensibilità che il grande fotografo matura da subito. Ezio Quiresi nasce a Cremona il 24 agosto del 1925. Fin dall’infanzia il suo amore per la fotografia e la sua città si manifesta con prepotenza. Dal 1954 fino ai nostri giorni è un susseguirsi di mostre, di esposizioni, di successi: Quiresi incanta i cremonesi e non solo loro. Al 1961 risale l’amicizia conFiorino Soldi, direttore de La Provincia, grande appassionato di viaggi e foto. E infatti inizia una lunga collaborazione che dura fino a quando l’eclettico giornalista scompare nelle acque di un fiume del Borneo.
Per trentaquattro anni lavora per l’Ocrim, una grande occasione: gira tutto il mondo, e dai paesi che visita e osserva guarda la sua Cremona da lontano, la può osservare, la può anche paragonare. Allestisce mostre ovunque: a Parigi, New York, Lagos, Bucarest, Milano, Roma, Napoli.
Nel 2008 per quasi tre mesi le sue foto sono esposte nella mostra collettiva newyorchese ‘Vintage Italian Street Photography’ presso la prestigiosa Keit De Lellis Gallery. Nel 2010 cura l’ultima mostra presso la libreria-casa editrice Cremonabooks: un successo, le foto vengono viste da migliaia di cremonesi e non solo. Ezio Quiresi si spegne nell’agosto del 2010, la città tributa al suo fotografo funerali imponenti. Lui li avrebbe ‘ripresi’ volentieri con la sua arte.
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