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Piacenza. Dal 14 novembre al 6 dicembre

La straordinaria “vicenda” di Pietro Reina, pittore e scenografo

Galleria Biffi Arte p.zza sant’Antonino - via Chiapponi 39 Piacenza

Gigi Romani

Email:

lromani@laprovinciadicremona.it

31 Ottobre 2015 - 13:22

La straordinaria “vicenda” di Pietro Reina, pittore e scenografo

La mostra allestita alla Galleria Biffi Arte dal 14 Novembre al 6 Dicembre, rende conto, attraverso più di sessanta opere, fra bozzetti per scenografie teatrali, studi di interni, oli e disegni, del complesso universo poetico di Pietro Reina (Saronno 1905 - Milano 1954), artista che svolse un ruolo di grande rilievo all’interno della più raffinata cultura milanese e lombarda di primo Novecento.

Attivo dalla metà degli anni Trenta fino alla morte prematura, a quarantanove anni, Pietro Reina insegnò scenografia a Brera, Arte e Mestieri presso l’Umanitaria, fu apprezzatissimo scenografo della Scala e di altri teatri, collaborò con La Triennale di Milano e con il Ministero della Pubblica Istruzione per la redazione dei programmi dei corsi di Scenografia nelle Accademie di Belle Arti italiane.

La mostra valorizza soprattutto l’attività di scenografo o meglio di ”costruttore” di spazi poetici. Un corpus di opere in cui lo studio della geometria, la costruzione delle forme e dei volumi, l’illusione prospettica, la composizione scenografica diventano uno linguaggio espressivo e poetico  a cui l’artista consegna il compito di trasmettere il contenuto del proprio mondo interiore. Si compone la figura di un artista intriso di profonda sapienza teorica, un pittore e uno scenografo mai sedotto da sperimentazioni gratuite ma, soprattutto nelle scenografie, in cristallino equilibrio fra gli spazi sospesi della coeva pittura metafisica e le nuove tendenze dell’architettura razionalista.

E straordinaria è la capacità di sintesi e di trasformazione che l’artista esprime: un universo di pareti, piani e sottili parallelepipedi si compongono in interni in cui le più geniali idee di Gropius, van der Rohe, Le Corbousier si fondono a ombre liriche e metafisiche, in un contesto di intuizioni fondamentali che, non a caso, confluiranno nell’importante attività teorica dell’artista (per Garzanti pubblicherà Leggi di Prospettiva Normale e con Ulrico Hoepli Disegno geometrico per le arti e mestieri. Stereometria fondamentale). E, accanto, l’inesausta attività pittorica e grafica, affrontata con le tecniche più diverse, dalla tempera alla grafite, con un immaginario non privo di ironia che a tratti guarda al secondo Futurismo, a tratti al lirismo volumetrico degli anni Trenta.

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