L'ANALISI
11 Dicembre 2025 - 05:30
CASALMAGGIORE - Dal passaggio del testimone nella storica 4x100 di Tokyo alla Fiamma olimpica per Milano‑Cortina 2026. Dalla corsa in pista con l’oro della medaglia vinta, alla staffetta d’inverno per il simbolo della manifestazione sportiva più importante del mondo.
«Sono onorato di annunciare che sarò tedoforo per le Olimpiadi di Milano‑Cortina e avrò quindi l’onore di portare la Fiamma in vista della Cerimonia di apertura»: così il velocista casalasco Fausto Desalu aveva annunciato sui social qualche settimana fa la sua partecipazione a questo appuntamento di preparazione alle Olimpiadi.
Il comprensorio dell’Oglio‑Po, dunque, ancora una volta, sarà rappresentato da alcuni suoi atleti nella rassegna iridata: assieme a lui, infatti, anche Francesca Azzolini è stata selezionata dal Coni per sorreggere la torcia che sta attraversando tutte e 110 le province italiane. L’arrivo della fiaccola sarà il 6 febbraio a San Siro.
«Quest’estate mi hanno contattato per chiedermi di essere il tedoforo nel tratto di Mantova per il 19 gennaio – ha spiegato il campione –. Purtroppo sarò in Sudafrica nel ritiro prestagionale. Ho cercato in tutti i modi di avere la possibilità di portare la fiamma vicino al territorio dove sono cresciuto e alle persone che sarebbero venute a salutarmi e a supportarmi».
Il comitato organizzatore ha così offerto a Desalu la possibilità di percorrere un tratto nei pressi di Monza il 4 febbraio.
«Ho accettato perché l’opportunità di toccare la torcia, per me che ho partecipato a tre Olimpiadi, sto preparando la quarta e ne ho vinta una, è quasi il coronamento di un sogno. È la prima volta e per me è qualcosa di importante; se mi dispiace non poter essere vicino a luoghi e volti che mi hanno cresciuto e fanno il tifo, al contempo li porterò comunque nel cuore mentre percorrerò qualche chilometro della staffetta».
Come ha raccontato nel post sui suoi canali social, «quando vedevo questi atleti in tv correre con la fiaccola in mano sentivo che stavano facendo qualcosa di importante e provavo una grande ammirazione per loro. Cercavo di immaginare la loro soddisfazione e, nel frattempo, mi chiedevo se un giorno anch’io avrei potuto sorreggerla con le mie mani, essere un ambasciatore di grandi valori e far parte della storia. Finalmente è arrivato anche il mio turno. Non vedo l’ora».
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