L'ANALISI
BASKET: PICK & ROLL
23 Settembre 2025 - 12:09
Ike Anigbogu al tiro nella gara di Orzinuovi. A fianco, Alessandro Panni contro Raphael Gaspardo nella sfida tra Juvi e Forlì
CREMONA - Era da tempo che non capitava di vedere coach Gigi Brotto così alterato (lui ha utilizzato il termine «amareggiato») dopo la netta sconfitta subita dalla Vanoli a Orzinuovi nell’amichevole disputata contro la Germani Brescia. «Ci fa bene una scoppola di questo tipo perché così possiamo alzare il livello dell’attenzione». Se il Gigi da Cittadella si è lasciato andare a una dichiarazione di questo tipo vuol dire che l’allenatore e il suo staff hanno valutato insufficiente la prestazione mentale e nell’atteggiamento portato sul parquet dai propri giocatori. Sebbene si sia giocato contro una squadra di alta levatura, finalista nello scorso campionato e sabato prossimo in campo per giocarsi la Supercoppa 2025, e con i biancoblù cremonesi che non hanno potuto schierare il capitano Christian Burns e l’ala forte titolare Ousmane Ndiaye.
La Leonessa ha effettivamente giocato sul velluto, trovando scarsa resistenza da parte di Durham e compagni, a un certo punto i bresciani avrebbero potuto anche dilagare. Qui però c’è stata la reazione che anche Brotto ha evidenziato, la Vanoli si è messa a lottare per davvero e il disavanzo finale è stato contenuto a una dozzina di punti. Un altro aspetto ha sicuramente turbato, ed è che il più effervescente in campo per i cremonesi sia stato l’ultimo arrivato, l’ala bulgara Ivan Alipiev (autore di 19 punti) ingaggiato a tempo determinato dalla società del patron Aldo Vanoli per sopperire momentaneamente agli stop di Burns e Ndiaye.
Intendiamoci, Alipiev è un buon giocatore, esperto, arrivato in perfetta forma visto che si stava già allenando con Tortona e ovviamente vuole sfruttare l’opportunità offerta dalla Vanoli per trovare squadra, ma è chiaro che visto il livello tecnico dell’imminente massimo campionato italiano e l’obiettivo che la Vanoli si pone – ovvero centrare la salvezza – è giusto che Brotto pretenda sempre il massimo dai suoi ragazzi, in allenamento durante la settimana e in campo durante i vari test prestagionali.
Il messaggio lanciato dal coach ai suoi giocatori pare davvero chiaro, sta a loro ora recepirlo. Nel campionato numero 15 che la Vanoli va ad iniziare in Serie A c’è tanto in palio, sia per quanto riguarda la società, sia per quanto concerne gli atleti, ognuno sospinto da varie motivazioni che devono emergere forte e chiaro. Brotto, che lo scorso anno è riuscito a compiere un vero miracolo tirando fuori la Vanoli dalle sabbie mobili, conosce bene tutte le dinamiche, prima di allenare è stato giocatore, e a maggior ragione non vuole lasciare nulla al caso.
Per questo ha già anticipato che nei prossimi allenamenti, da qui all’esordio del 5 ottobre al PalaTaliercio, si deve assolutamente innalzare il livello dell’attenzione difensiva e offensiva, della performance individuale a favore del gioco di squadra (e non il contrario). Costruire un gruppo rinnovato per sette decimi non è semplice, ma il primo traguardo che la Vanoli deve tagliare è quello del lavoro duro alla ricerca della giusta chimica, degli equilibri di squadra; il vantaggio è che il percorso sta avvenendo in armonia, in spogliatoio regna il giusto feeling, e spesso questa situazione è importante per superare anche certi gap.
Il cammino in precampionato della Vanoli prevede questa settimana una nuova amichevole (l’ultima della preparazione al campionato) in programma sabato alle 18 al PalaStadio di Soresina contro la Bertram Derthona Tortona di due ex cremonesi, Andrea Pecchia e Paul Biligha (oltre a Michele Talamazzi e Gianmaria Vacirca).
Provate, sì provate voi, ad andare da Alessandro Panni da Thiene e dirgli che a Cremona dovrà fare solo la chioccia ai suoi compagni di squadra più giovani. Contro la Unieuro Forlì, una delle formazioni più accreditate per un eventuale salto di categoria a fine stagione, sabato sera Alessandro è stato letteralmente inarrestabile. Il play che compirà 34 anni il prossimo 27 dicembre, ha fatto vedere i sorci verdi (anzi, oroamaranto) ai romagnoli, risultando il top scorer di serata con 24 punti – sei triple infilate, una praticamente dalla parte opposta del canestro a fine terzo quarto -, 4 assist e 2 rimbalzi in meno di 22 minuti sul parquet.
Nella serata opaca del regista titolare Billy Garrett, condizionato già dopo pochi minuti di gioco dai falli, la straordinaria verve tambureggiante di Panni ha di fatto galvanizzato tutta la Ferraroni JuVi, che ha risposto in modo perfetto allo 0-7 iniziale, rimanendo a contatto degli avversari e di fatto comandando il match dal finale del terzo quarto sino alla sirena del 40° minuto (massimo vantaggio 69-53 al 34’).
Una gara d’esordio che ha visto la Ferraroni JuVi sterzare nettamente proprio nel momento che psicologicamente rischiava di essere devastante, ovvero quando la zelante terna arbitrale ha decretato il secondo fallo tecnico, con conseguente espulsione da regolamento, a coach Luca Bechi per aver messo un piede dentro il campo. Era il 28°, il tabellone segnava 50 Ferraroni JuVi e 49 Forlì e da quel momento la squadra di casa ha preso nettamente in mano le redini della gara. Quattro i giocatori in doppia cifra (Panni 24, Barbante 13, Bartoli 12, McConico 11), ma soprattutto è il grandissimo spirito di squadra che ha permesso ai gigliati di arginare prima e respingere poi ogni tentativo di Forlì di portare il match dalla propria parte.
Le espressioni scure dei volti di giocatori e tecnici a fine gara, ha fatto intendere che il team romagnolo (che aveva battuto due volte su due in precampionato la compagine cremonese) ci sia rimasto davvero male, che la squadra di Antimo Martino fosse giunta a Cremona con la convinzione di strappare la posta in palio. La trasferta è invece risultata indigesta agli ospiti grazie alla determinazione e alla forza di volontà della Ferraroni JuVi che ha lottato possesso dopo possesso, difeso in certi frangenti davvero bene, mostrando anche efficaci manovre d’attacco e meritando la prima soddisfazione stagionale.
Una squadra compatta, quella cremonese, con una precisa identità. I margini per ulteriori miglioramenti ci sono eccome, ma intanto vanno sottolineate le prestazioni singole: di Barbante decisivo al tiro per l’allungo juvino; di Bartoli lottatore nel cuore dell’area e dalla mano morbida; del cecchino Allinei che dopo due triple segnate è diventato sorvegliato speciale e ha giocato per la squadra; della capacità di gestione di Vecchiola che sta prendendo le misure della categoria.
Di La Torre è preziosa la capacità di difendere come un ossesso e contribuire sotto le plance (miglior rimbalzista con 6 palle catturate), mentre Del Cadia non molla mai ma deve fare maggiore attenzione a non commettere falli inutili. Molti hanno storto il naso per la serata negativa di Garrett, ma va detto che nel momento del recupero di Forlì nella volata finale, il giocatore di Chicago ha infilato un canestro da centro area davvero importante per spegnere le velleità di Forlì. Il regista statunitense ha avuto una serata storta, capita, ma ha tutte le caratteristiche per dare un importante contributo alla causa juvina.
Archiviato questo primo importantissimo successo, la Ferraroni JuVi si prepara ora alla prima trasferta della stagione, domenica (28 settembre, palla a due alle ore 17) al PalaPentassuglia di Brindisi, contro una Valtur che domenica ha dominato senza mezzi termini sul campo del Ruvo di Puglia e che vuole fortemente ritornare al più presto in serie A.
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