L'ANALISI
03 Luglio 2024 - 15:18
LIPSIA - Merih Demiral, difensore turco con un passato tra Juventus e Atalanta, è al centro di una bufera mediatica e disciplinare. Dopo aver segnato una doppietta decisiva negli ottavi di finale degli Europei 2024 contro l'Austria, il giocatore ha festeggiato con un gesto che ha sollevato non poche polemiche. L'esultanza, che mima il muso di un lupo, è associata ai "Lupi Grigi", un movimento di estrema destra turco noto per le sue posizioni radicali e per il coinvolgimento in atti di violenza e terrorismo.
L'UEFA non ha perso tempo e ha subito aperto un'indagine ai sensi dell'articolo 31(4) del regolamento disciplinare. "In relazione alla partita degli ottavi di finale del campionato europeo 2024 tra Austria e Turchia, è stata aperta un’indagine in relazione al presunto comportamento inappropriato di Demiral. Ulteriori informazioni in merito a questa questione saranno rese note a tempo debito", si legge nel comunicato ufficiale dell'ente calcistico europeo.
Ma cosa rappresenta esattamente questo gesto? Consiste nell'alzare le braccia in aria, tirare su l'indice e il mignolo mentre il medio e l'anulare premono sul pollice, ricordando così l'immagine del muso di un lupo. Questo simbolo è proibito in Austria e in Germania, dove da anni si discute per vietarlo ufficialmente. Il movimento dei "Lupi Grigi", o Ülkücü, è monitorato dall'Ufficio Federale per la Protezione della Costituzione in Germania ed è noto per le sue posizioni estremiste e per il coinvolgimento nel genocidio degli armeni.
"Naturalmente sono molto felice di aver segnato due gol. Il modo in cui ho festeggiato aveva qualcosa a che fare con la mia identità turca", ha dichiarato Demiral. "Ho visto anche tante persone allo stadio fare questo gesto. Non c'è nessun messaggio nascosto". Tuttavia, le sue parole non sono bastate a placare le polemiche. In Germania, in particolare, si sono sollevate grosse critiche, soprattutto da parte dei giornalisti, molti dei quali sono stati minacciati dai "Lupi Grigi".
Non è la prima volta che un giocatore viene sanzionato per comportamenti di questo tipo. L'attaccante albanese Mirlind Daku, ad esempio, è stato squalificato per aver intonato cori nazionalisti anti-Serbia e Macedonia insieme ai propri tifosi. Questo precedente potrebbe pesare sulla decisione dell'UEFA nei confronti di Demiral, che rischia di saltare la prossima sfida dei quarti di finale contro l'Olanda.
Le reazioni nel mondo del calcio non si sono fatte attendere. Luca Toni, campione europeo nel 2006, ha criticato duramente l'atteggiamento dell'allenatore turco, accusandolo di non aver saputo gestire la situazione. "In momenti come questi, è fondamentale che l'allenatore intervenga per evitare che i giocatori si lascino andare a gesti che possono avere conseguenze gravi", ha dichiarato Toni.
Il caso Demiral non è solo una questione sportiva, ma ha anche forti implicazioni politiche. Il gesto del difensore turco ha riacceso il dibattito sulla presenza di movimenti estremisti nel calcio e sulla necessità di prendere misure più severe per contrastarli. In un contesto internazionale come quello degli Europei, ogni gesto ha un peso specifico e può avere ripercussioni ben oltre il campo di gioco.
Il futuro di Demiral in questo Europeo è ora appeso a un filo. La decisione dell'UEFA potrebbe arrivare nei prossimi giorni e determinare se il difensore potrà continuare a essere il pilastro della difesa turca o se dovrà guardare i suoi compagni dalla tribuna. In ogni caso, questa vicenda ha già lasciato un segno indelebile sul torneo e sulla carriera del giocatore.
Questa vicenda deve servire da monito per tutto il mondo del calcio. In un'epoca in cui i social media amplificano ogni gesto e ogni parola, è fondamentale che i giocatori siano consapevoli delle loro azioni e delle loro implicazioni. Il calcio è uno sport che unisce, ma può anche diventare terreno fertile per divisioni e conflitti se non gestito con la dovuta attenzione.
E voi, tifosi, cosa ne pensate? È giusto che un gesto come quello di Demiral venga sanzionato severamente o si tratta di un'esagerazione? Il dibattito è aperto e le opinioni sono molteplici. Una cosa è certa: il calcio, con le sue emozioni e le sue controversie, non smette mai di far parlare di sé.
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