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BASKET: PICK’N’ROLL

Vanoli: salvezza capolavoro. Juvi: ora gestisci le energie

Per i biancoblù un’impresa contro ogni pronostico. Gli oroamaranto hanno tempo per prepararsi

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

23 Aprile 2024 - 10:23

Vanoli: salvezza capolavoro, Juvi: ora gestisci le energie

CREMONA - Senza l’infortunato Davide Denegri, con Nat Adrian e Simone Zanotti non al meglio, la Vanoli batte con una grande prova di squadra la capolista Brescia nel sentito derby lombardo e si conferma aritmeticamente in serie A con due gare di anticipo. Finisce con una sconfitta la fase Orologio della Ferraroni JuVi che, priva di Vincent Shahid e Gabriele Benetti e con altri infortuni di varia entità, viene superata a domicilio dall’Assigeco Piacenza; ora sotto con il primo turno playoff contro Udine.


SERIE A


«Bel gruppo di bravi ragazzi. Sono orgoglioso di tutti». Parole e musica di Aldo Vanoli, trasmesse la mattina dopo la vittoria spettacolare sulla capolista Brescia, artefice principe – assieme a dirigenti, tecnici, staff e giocatori - di una nuova impresa sportiva. Una ‘vittoria clamorosa’ l’ha definita coach Demis Cavina appena dopo la sirena conclusiva, avvolto dal turbinio di emozioni che solo certe imprese regalano. Battuta la capolista con una gara perfetta, salvezza raggiunta – contro tutti i pronostici di inizio campionato - con due gare di anticipo sulla conclusione della stagione regolare, la tensione di una lunga e a tratti complicata annata sportiva che si scioglie e permette finalmente di lasciarsi andare giusto un po’. Ha ragione eccome Cavina, parlando di ‘vittoria clamorosa’, ma ci permettiamo di rilanciare e definirlo ‘capolavoro’; è stato un capolavoro battere l’ambiziosa prima della classe (sostenuta al PalaRadi da un gran numero di tifosi), venuta a Cremona per mantenere il primo posto in vista dei playoff scudetto, ed invece costretta ad inseguire dal primo all’ultimo secondo quel manipolo di cremonesi privi del faro Davide Denegri e acciaccati in Nathan Adrian e Simone Zanotti, ma non certo rassegnati, che hanno salvaguardato il fortino con le unghie e con i denti, giocando la partita perfetta in difesa e in attacco, non permettendo mai alla Leonessa di mettere il muso avanti e di ruggire. Ma è stata un capolavoro l’intera stagione biancoblu, grazie ad una squadra che ha avuto sì alcuni problemi in cabina di regia, ma che ha sempre potuto contare su un gruppo di giocatori unito, ragazzi che hanno anteposto l’interesse collettivo a quello personale, costruendo vittorie inaspettate ma sempre meritate e anche nelle sconfitte senza mai affondare. E’ stata un capolavoro la gestione di coach Cavina e del suo staff, trovando ogni volta protagonisti diversi, credendo fermamente nelle qualità dei suoi giocatori, facendo crescere ragazzi che molti ritenevano inadeguati alla categoria maggiore (Lacey, Denegri, Piccoli, Eboua, lo stesso Adrian). E’ stato un capolavoro pazientare, aspettare e sostenere i suoi pupilli durante la tremenda mareggiata palesata tra la fine del girone di andata e l’inizio del ritorno, lasciando scorrere tutte le critiche – alcune anche feroci, va riconosciuto - e le richieste a gran voce di tagli ed esoneri (bravo Aldo ad aspettare con fiducia il ritorno alla normalità). Certi risultati non si ottengono per caso, così come non è un caso che la società voglia programmare il futuro cercando di tenersi stretti (con tutte le difficoltà del mercato) il maggior numero di italiani. I quali, sarebbe bello e persino poetico, sentissero forte quel senso di riconoscenza nei confronti di una società come la Vanoli che li ha rivalutati e rilanciati. Vedremo, intanto c’è da chiudere la stagione con persino la possibilità di riagganciare il treno playoff. Difficile certo, ma se ci si crede...

juvi


SERIE A2


Era umanamente difficile da parte della Ferraroni JuVi affrontare l’Assigeco Piacenza con il roster a disposizione di coach Luca Bechi mutilato dall’impossibilità di schierare giocatori davvero importanti come Vincent Shahid e Gabriele Benetti, tenendo conto poi di ulteriori acciacchi ad altri protagonisti oroamaranto. Nonostante tutto, Lorenzo Tortù e soci ci hanno provato, hanno tenuto testa agli avversari per metà gara, salvo poi doversi arrendere all’evidenza dell’inferiorità soprattutto numerica.

Del resto, non avendo obiettivi ulteriori da centrare e con i playoff alle porte (debutto previsto per il weekend del 4-5 maggio), lo staff tecnico gigliato ha pensato bene di salvaguardare i propri giocatori, soprattutto contro l’Assigeco che invece aveva necessità di conquistare la posta in palio essendo in corsa con Cento per agguantare l’ottava posizione nel gruppo Rosso, obiettivo raggiunto grazie proprio al successo ottenuto al PalaRadi (Piacenza che nel primo turno playoff – tabellone Argento - se la vedrà con la terribile formazione del Trapani Shark). Dunque, non aveva alcun senso spremere i giocatori gigliati, mentre ora Bechi e i suoi collaboratori hanno due settimane di tempo per recuperare infortuni e acciacchi e presentarsi alla prima sfida di Udine – si giocherà al meglio delle cinque gare con alternanza casa-casa-fuori-fuori-casa e, quindi, per passare alla semifinale bisogna vincerne tre - nella migliore condizione possibile.

Per quanto riguarda i prossimi avversari della Ferraroni JuVi, anche i friulani dell’Apu Old Wild West allenati da Adriano Vertemati – privi degli infortunati Jason Clark e Lorenzo Caroti (entrambi dovrebbero rientrare per il quarto di playoff) - hanno chiuso la fase Orologio con una sconfitta (65-78) maturata a Desio con Cantù. Terza forza del gruppo Rosso del campionato di serie A2, Udine è partita anche in questa stagione con l’obiettivo di tentare la scalata alla categoria superiore e per fare questo si è affidata a giocatori che la categoria la conoscono molto bene e che hanno già centrato in carriera la promozione (Mirza Alibegovic, Caroti, Diego Monaldi, Jalen Cannon) o che hanno maturato esperienze in A (Marcos Delia, Raphael Gaspardo, Matteo Da Ros). Insomma, una formazione caratterizzata da talento, esperienza ed atletismo, ma che la Ferraroni JuVi dovrà affrontare con intelligenza cestistica e senza timori reverenziali. I playoff, come dimostrato ogni anno, sono un frullatore dal quale escono sempre risultati sorprendenti e dove la differenza di valori tecnici si azzera, dove la bilancia pende dalla parte di chi ha dalla sua cuore, generosità, sangue freddo.

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