L'ANALISI
03 Gennaio 2023 - 05:20
CREMONA - È la notte del 6 maggio, chi se la potrà mai dimenticare a Cremona? La rete più pesante della stagione arriva a 5’ dalla fine firmato Gabriele Ferrarini, maglia del Perugia allenato da Massimiliano Alvini. Il gol partita contro il Monza, quello che ha certificato la promozione della Cremonese dopo 26 anni. Senza un risultato utile degli umbri il successo in contemporanea a Como dei grigiorossi non sarebbe servito visto il punto in più della squadra di Stroppa (poi promossa ai playoff).
Quella sera al Sinigaglia una squadra di giovani, più qualche esperto, riportava la Cremonese in serie A dopo 26 anni. Ed inutile dire che chi ha segnato quell’impresa resterà per sempre un eroe. Con le lacrime agli occhi c’era un ragazzo di 21 anni, grande protagonista della stagione e uno degli uomini più importanti del gruppo di Fabio Pecchia: Nicolò Fagioli. Nato a Piacenza, ma i tifosi lo hanno perdonato anche per quello, centrocampista pieno di qualità arrivato dalla Juventus in prestito. Prestito sì, ma dopo essere partito proprio dalla Cremonese che nel 2011 lo aveva prelevato dal Piacenza sull’orlo del fallimento.
Tutta la trafila nelle giovanili e poi il passaggio nel 2015 a Torino. Domani «Fagio» tornerà a Cremona da avversario, per la prima volta. E non lo farà da semplice aggregato. Infatti da un mese a questa parte mister Massimiliano Allegri lo sta utilizzando con continuità e da titolare. Dopo Cremona, anche Torino si è innamorata del ragazzo della porta accanto, viso pulito, educato, ma con un grande carattere. Nicolò ha aspettato con pazienza la sua occasione e l’ha poi sfruttata alla grande con gol e prestazioni di altissimo livello tanto da proiettarlo già nella Juve che verrà. Tanto da panchinare spesso il campione del mondo Paredes e il nazionale Usa McKennie.
Non sarà facile per lui tornare allo Zini da avversario. Sembra passata un’eternità ma erano solo otto mesi fa quando vestiva il grigiorosso e alzava con i compagni il trofeo della vittoria del campionato di serie B. La sua vita però è cambiata in fretta, dal Cosenza al Benfica, dal trovarsi di fianco Davide Gavazzi del Pordenone a Leo Messi del Psg. «Sapete cosa vi dico? Me lo aspettavo». Le parole sono di Davide Bianchessi, il primo allenatore di Fagioli ai tempi dei Giovanissimi della Cremonese e ora al Lombardia1 dove segue la Under 17 Elite. «L’ho sempre detto a lui, alla sua famiglia. Questo ragazzo ha un talento fuori dal comune».
A pescarlo dal Piacenza era stato Guerino Ghio responsabile del settore giovanile grigiorosso ora in pensione. Poi la gestione è passata a Giovanni Bonavita. «È stato fatto tanto lavoro con Nicolò. Aveva mezzi eccezionali ma anche bisogno di regole. Alla Cremonese avevamo dei percorsi precisi per i ragazzi sia sotto il profilo caratteriale che tecnico. Lui è sempre stato un bravissimo ragazzo, con un carattere fantastico e con una grande educazione. Mi ricordo la sua prima gara contro l’Atalanta. Mi aveva impressionato segnando tre gol ma soprattutto inventando un assist pazzesco. Ecco quella è la sua qualità migliore, vedere dove gli altri non vedono. Ha una capacità di smarcamento non comune, oltre che feeling con il gol. Insomma un giocatore completo».
Bianchessi insiste sul carattere: «È sempre stato molto determinato, uno che non mollava con temperamento e voglia di arrivare. Si è sempre allenato duro aspettando la sua occasione che alla fine è arrivata. Lo scorso anno con la Cremonese ha trovato la continuità che gli serviva, poi in questa stagione è stato testardo e convinto. Mister Allegri lo ha utilizzato molto poco all’inizio, girava voce che fosse in procinto di essere girato in prestito. Ma lui ha sempre detto di no, è sempre stato convinto che sarebbe arrivato il suo momento e così è stato. Giocare in Champions League a 21 anni non è una cosa così comune, soprattutto in Italia e in una squadra importante come la Juventus».
Ma dove mettere in campo Fagioli? L’idea di Bianchessi è chiara: «Per me è un trequartista nato. Noi lo abbiamo sempre utilizzato in quel ruolo viste le qualità tecniche e la capacità di fare assist e gol. Allegri lo sta costruendo come centrocampista più basso e probabilmente avrà trovato la chiave giusta per farlo rendere al meglio anche in quella posizione. Quando hai così tante doti poi è importante trovare la tua dimensione in campo per poterle mettere a disposizione della squadra».
Il fatto che sia titolare nella Juventus non impressiona il suo ex mister: «Sono contento per lui, mi fa piacere ma credo che il suo fosse un futuro segnato. Non passano così tanti giocatori importanti dalle nostre parti». E se Fagioli è pronto a diventare un pilastro della Nazionale il merito è anche della Cremonese. «Credo che un ragazzo apprenda molto da ogni esperienza. Sia dalla società dove lavora sia dai consigli degli allenatori che lo hanno seguito. È bello vedere che un bambino che ha giocato con te si è trasformato in uno dei calciatori più interessanti della serie A».
Fagioli in questo momento è uno dei titolarissimi di mister Allegri e la sua presenza a Cremona è praticamente certa. In campionato ha messo insieme 327’ e soprattutto due gol pesantissimi contro il Lecce e nella sfida contro l’Inter. Inutile dire che sia già diventato uno degli idoli dei tifosi bianconeri. Di certo a Cremona tutti lo ricordano con affetto, anche per la sua cortesia fuori dal campo. Dalle sfide a padel al CremonArena con i compagni, alle passeggiate in centro. Chissà se domani sbaglierà ad aprire la porta dello spogliatoio dello Zini, ma nel calcio tutto passa in fretta e lo stesso Zini in pochi mesi ha cambiato completamente aspetto.
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