L'ANALISI
24 Luglio 2025 - 05:10
CREMONA - Stazione ferroviaria ad ostacoli. Non funzionano i due ascensori, al binario 1 e al binario 3, appositamente installati per i portatori di handicap, ma utilizzati anche da anziani, famiglie e persone particolarmente cariche di valigie. Nessun cartello, nessun avviso che informi sullo stop. Una situazione spiacevole che si sta protraendo da giorni e che, sino a ieri pomeriggio, non era dato dato sapere quando potrebbe sbloccarsi. Interpellata sulla questione, Rete ferroviaria italiana — l’ente proprietario delle stazioni — fa sapere attraverso il suo ufficio stampa che ieri gli operatori erano al lavoro per ripristinare l’impianto entro la stessa giornata. L’allarme è stato lanciato da un viaggiatore disabile proveniente da Milano con un filmato sui social e questo commento: «Cremona, scale, l’ascensore è fuori uso e io non posso uscire dalla stazione perché non c'è uno scivolo. Non c’è nulla, niente. Una follia». Un altro video mostra la carrozzina dell’utente portata a mano giù dalle scale da due giovani che hanno prestato le loro braccia e la loro generosità.
La stessa scena si è ripresentata martedì a una cremonese, Grazia Longhi. Il suo racconto è dettagliato. «Sono salita alla Stazione Centrale sul treno delle 12.20, arrivo previsto nella nostra città alle 13.28. Scesa al binario 3, mi sono avviata con i miei due trolley all’ascensore ma era fermo. Dietro di me un piccolo gruppo di turisti orientali, anche loro intenzionati ad avvalersi dell’ascensore. Quando hanno visto che era impossibile, sono rimasti senza parole. Ero anch’io furiosa, indignata». Ma decisa a non arrendersi. «Mi sono recata allo biglietteria, dove mi è stato confermato che l’ascensore era inutilizzabile da alcuni giorni. Alla faccia della città accogliente, aperta, moderna, inclusiva». Non ha alzato bandiera bianca nemmeno a quel punto. «Ho telefonato in Comune comunicando l’assurdità. Mi è stato assicurato che si sarebbero informati».
Ieri mattina la situazione non era cambiata: i due elevatori bloccati, nessuna ombra di cartelli nelle vicinanze. E parole simili dal cortese bigliettaio: «Noi siamo di Trenord, la questione non dipende da noi. Provate con i colleghi di Rfi, nella grande stanza con la vetrata al binario 1». Si affaccia un addetto, anche lui gentile, ma impotente: «Sì, sappiamo degli ascensori. La gestione, la manutenzione spetta a una ditta milanese. Quando potrebbe arrivare un loro incaricato? Non sono in grado di dirlo, tra poche ore come tra una settimana». Poi una precisazione: «Rfi ha un servizio, chiamato Salablu, che consente ai viaggiatori con disabilità o ridotta mobilità, previa registrazione, di richiedere assistenza. Se quel signore del video lo avesse fatto, per agevolarlo il suo treno si sarebbe arrestato al binario 1 invece che al 3».
Accanto ai due impianti il numero verde della ditta. La sua centralinista risponde dopo pochi secondi: «Le passo il tecnico». Ma è la stessa voce femminile a riprendere poco dopo: «Purtroppo in questo momento non riesco a mettermi in contatto con il tecnico. È lui che può esprimersi sui tempi dell’intervento. Sono guasti entrambi gli impianti?» Sì. «Comunque, la segnalazione viene fatta». Basterà per tornare a un minimo di civiltà? Ieri alle 18.45 gli ascensori erano ancora fuori uso.
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