L'ANALISI
20 Luglio 2025 - 10:43
CREMONA - Da quattro giorni l’ascensore del condominio Aler di via Borroni non funziona. E da quattro giorni il signor Ugo Acampora, che vive al terzo piano di quello stabile con un’invalidità del 100%, non fa più la spesa. «Andavo con la carrozzina al supermercato e poi, salito al piano con l’ascensore, riuscivo a fare quei pochi passi per entrare in casa. Ma ora ho tre piani di scale da fare».
All’origine dei disservizi un guasto dell’ascensore per il quale Aler aveva subito disposto l’intervento di un operaio. «Ma quando gli ho chiesto quanto tempo ci sarebbe voluto, mi ha risposto che il danno era al quadro elettrico. E senza cambiare quello non si sarebbe risolto nulla. Mi hanno detto che Aler deve approvare il preventivo, ma sono passati quattro giorni».
E così l’ascensore resta fermo, e il signor Acampora, per uscire di casa, è costretto a fare le scale un gradino alla volta, aggrappandosi al bastone. E quando il bastone non regge, cade. Come è successo venerdì: «Sono caduto sulle scale, mi hanno trovato e soccorso due vicini. Non riuscivo a muovermi da solo e avevo paura di essermi rotto una costola perché il bastone mi si è conficcato nel costato – dice mostrando gli ematomi –. Ma d’altronde, anche se ci metto mezz’ora per fare poche rampe, devo pur uscire».
La situazione vissuta dal signor Acampora non è isolata e non si limita al solo disservizio dell’ascensore momentaneamente fuori uso. Parla piuttosto della vita di migliaia di persone che vivono nelle case di edilizia popolare, con problemi e sfide quotidiane sconosciute al resto della cittadinanza: «Nello stesso palazzo ci sono altre due persone in carrozzina, una la vedo tutto il giorno sul balcone, anche lei è bloccata. Fino a poco tempo fa c’era un altro inquilino disabile, ma è morto qualche mese fa. A volte mi chiedo se stanno aspettando che non ci sia più nessuno da aiutare», considera malinconico.
Il problema, raccontato dagli inquilini Aler, sta anche nella comunicazione: «A nessuno ormai importa di noi. Quando cerchi di contattare Aler per telefono non risponde mai nessuno e quando succede è tutto un rimpallo di responsabilità. Ho parlato con i manutentori di Brescia, che sono più seri di quelli qui in città, ma mi hanno detto che non sanno nulla della nostra situazione e non possono intervenire. Un tempo c’era una dipendente dell’Aler che mi ascoltava, che si prendeva in carico i problemi e mi rassicurava. Ora solo silenzio, nemmeno più delle scuse di facciata. Ma qui non si tratta di pazientare un giorno in più. Si tratta di dignità».
A riguardo Acampora racconta di un episodio di giovedì: «Eravamo io e una giovane madre incinta, con passeggino e un figlio piccolo al seguito, bloccati a terra. Abbiamo dovuto chiamare i vigili del fuoco che ci hanno dato una mano a salire». Lo stesso è successo in un’altra occasione grazie all’aiuto di due inquilini che hanno trasportato l’uomo al terzo piano su una sedia: «La solidarietà non manca ma non si può vivere in questo modo. Non ci si fa un’idea di cosa significhi dover essere sollevati per salire le scale finché non lo si vive. Non è una cosa giusta».
E nel frattempo il signor Acampora continua la ‘odissea’ quotidiana: «Spero che l’ascensore sia ripristinato presto, e che anche sulle altre problematiche segnalate più volte si vedano degli interventi. Perché io continuo a pagare, e guai a tardare, 300 euro di affitto per servizi condominiali minimi che non funzionano, per avere la muffa in casa ed essere trattato come l’ultimo degli ultimi».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris