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CREMONA. ALER

Servoscala in panne: «Uscire ora è un incubo»

L’Sos di una donna affetta da sclerosi multipla: deve ‘arrampicarsi’ per lasciare l’abitazione

Francesco Gottardi

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fgottardi@cremonaonline.it

16 Luglio 2025 - 05:25

Servoscala in panne: «Uscire ora è un incubo»

CREMONA - «Nessuna risposta, non gli importa della mia situazione». La signora Dunia prende fiato dopo essersi ‘arrampicata’ sui 14 gradini che separano il suo appartamento Aler da terra. Da circa un anno ha ottenuto l’assegnazione in una palazzina nella zona dell’ospedale Maggiore dopo essere uscita dalle graduatorie delle case comunali e un periodo passato tra la strada e la casa di qualche conoscente.

Dunia Lamaestra ha 53 anni, i primi 36 dei quali passati a Tripoli, dove è nata da papà siciliano e mamma egiziana. «Dopo la diagnosi della sclerosi multipla, mio padre mi ha portata in Italia perché in Libia mancavano le cure». Dalla morte del padre è però iniziata una vera e propria odissea per conciliare vita e cure: 7 anni fa, a Santo Stefano Lodigiano ha incontrato Umberto Alboni, che da allora la segue come volontario e la supporta in tutte le faccende quotidiane: «Facevo parte di una onlus che poi si è sciolta perché tanti dei volontari sono venuti a mancare con il Covid. Io però continuo a ritenermi un volontario e cerco di aiutare questa donna che altrimenti non avrebbe nessuno».

Proprio lui, che almeno una volta alla settimana viene in città dal Lodigiano, racconta disagi e disservizi quotidiani: «Da mesi il servoscala non funziona e, nonostante i solleciti, nessuno viene a ripararlo. L’avevo aiutata a fare richiesta per un appartamento al piano terra ma ci hanno risposto che ‘non ci sono case’. Poi abbiamo letto dei 2mila alloggi vuoti in Provincia...».

E, nei giorni in cui i dolori per la malattia sono più acuti, Dunia non riesce a fare la rampa e resta bloccata in casa. «Anche il campanello è rotto – continua Alboni –: quando arriva qualcuno Dunia deve uscire sul balcone, ma con la sua difficoltà a camminare tante volte perde l’appuntamento». E poi c’è l’antenna della tv, «io sono l’unica del palazzo a non averla». Alboni commenta amareggiato: «Si tratta anche di piccole cose ma che dovrebbero esserle garantite. Invece silenzio. Ma quando si tratta di pagare l’affitto allora Aler è presentissima, e guai ad essere in ritardo...».

Dal balcone di casa Dunia saluta: «Ora speriamo che sistemino il montascale. E che tutte le persone che vivono come me vengano ascoltate».

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