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CA' D'ANDREA

Didattica nella nuova area umida

Alle porte della frazione torrigiana sorgerà una zona attrezzata con annesso laghetto. Potabili Bertani: «Sarà di circa 3mila metri quadrati con la piantumazione di essenze»

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

10 Marzo 2025 - 05:10

Didattica nella nuova area umida

CA' D'ANDREA - Alle porte di Ca’ d’Andrea, frazione di Torre de’ Picenardi, nascerà in tempi che non dovrebbero essere lunghi una zona umida con un laghetto a scopo didattico. A parlarne è il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici di Torre, ed ex sindaco di Ca’ d’Andrea, Franco Potabili Bertani: «Tra l’area camper in via di completamento e le prime case il Comune dispone di un’area di circa 3mila metri quadrati. Abbiamo deciso di destinarla a scopi didattici creando una zona con un laghetto e la piantumazione di essenze».

Il progetto non si limita a un intervento di riqualificazione ambientale, ma apre la strada a una serie di attività educative legate alla biodiversità e alla sostenibilità. Le zone umide, infatti, rappresentano ecosistemi fondamentali per la conservazione della fauna e della flora locale, offrendo habitat ideali per anfibi, insetti impollinatori e numerose specie di uccelli acquatici. La loro presenza favorisce anche l’assorbimento delle acque piovane e contribuisce alla regolazione del microclima.

Dal punto di vista didattico, la nuova area potrà diventare un laboratorio a cielo aperto per studenti e appassionati di natura. Saranno possibili attività di osservazione scientifica su anfibi e macroinvertebrati, esperienze di birdwatching, analisi della qualità dell’acqua e laboratori sulla biodiversità vegetale. «Per le attività — spiega Potabili — il Comune potrà contare anche sul supporto della guida naturalistica dell’oasi Le Bine di Calvatone, Davide Mometto, che da tempo porta avanti per le classi dell'Istituto comprensivo G.M. Sacchi diverse attività sull'osservazione scientifica». Con questo intervento, l’ingresso nord del paese è destinato a cambiare volto in modo significativo. L’area che oggi è inutilizzata verrà trasformata in un ambiente rigoglioso e fruibile, capace di coniugare educazione ambientale, tutela della biodiversità e valorizzazione del territorio. Un’opportunità per i giovanissimi di riscoprire il valore della natura.

LA CASCINA EX BUSCHINI VERRÀ DEMOLITA

A pochi metri, dall’altra parte della strada, verrà invece ricavata un’area libera di 2800 metri quadrati con la prevista demolizione della cascina ex Buschini, a seguito delle valutazioni strutturali che ne hanno evidenziato lo stato critico e il pericolo per la pubblica incolumità. L’immobile presenta gravi criticità strutturali che rendono impossibile una ristrutturazione adeguata. La mancanza di solidità delle fondazioni, la fragilità delle murature portanti e la non conformità alle normative vigenti impongono un intervento radicale per garantire la sicurezza dell’area.

«Il Comune ha richiesto un parere al Ministero della Cultura – Segretariato Regionale per la Lombardia per verificare l’eventuale interesse culturale dell’edificio – spiega Franco Potabili Bertani —. La risposta, giunta il 21 febbraio scorso, esclude qualsiasi valore storico o artistico dell’immobile, permettendo quindi di procedere con la sua demolizione senza

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