L'ANALISI
31 Dicembre 2024 - 16:00
CREMA - Sempre meno posti nelle rsa del Cremasco, rispetto al fabbisogno che cresce ogni anno per via dell’incremento della popolazione anziana. La carenza colloca il territorio agli ultimi posti in regione: basti pensare che la media, definita come indice di dotazione, è pari a 423,42 posti letto per 10.000 unità di popolazione target, ovvero la fascia di età di residenti per i quali è potenzialmente più necessaria.
Nel resto della Lombardia è di 476,36. Significa l’11% in meno. Questi e altri dati relativi alla situazione sanitaria assistenziale agli anziani sono contenuti nel Piano di sviluppo del polo territoriale, deliberato dalla direzione strategica dell’Azienda socio sanitaria. Va però segnalato che il Cremasco ha una situazione favorevole per quanto riguarda alcune strutture rivolte alla disabilità. Qui si registrano indici pari a 12,64 posti letto ogni 10mila unità di popolazione target nelle residenze sanitarie, molto al di sopra della media regionale (6,79). Lo stesso discorso vale per le comunità alloggio, con 2,67 posti letto, rispetto ai 2,52 della media lombarda. Per gli hospice, ovvero le strutture che ospitano i malati terminali, il distretto socio sanitario ha un solo reparto, quello del Kennedy della Fondazione Benefattori Cremaschi, con 14 posti letto. La dotazione di posti nei centri diurni integrati è sopra la media (29,96, rispetto a 27,27) mentre non è così per i centri diurni disabili.
Nel territorio c’è una disponibilità dimezzata rispetto al resto della regione al di sotto della media regionale (5,14 invece di 10,9). «La bassa dotazione di posti di cdd – si legge nel rapporto – si correla con la chiusura di un’unità d’offerta avvenuta successivamente alla pandemia e, comunque, sembra possa considerarsi compensata dal fatto che buona parte di utenza di questi servizi non è residente nel distretto cremasco. La bassa dotazione di posti letto di rsa rappresenta invece una criticità maggiore per la popolazione. Nelle more di eventuali future nuove aperture di strutture residenziali da rivolgere agli anziani, diventa quindi necessario e strategico potenziare interventi e servizi complementari che assicurino alle persone e alle loro famiglie la possibilità di essere assistiti e supportati presso il proprio domicilio». Nel territorio cremasco sono presenti 11 rsa di cui 10 accreditate e a contratto, per un totale di 948 posti letto, di cui 799 accreditati e a contratto, ovvero per i quali la Regione garantisce un contributo alla retta giornaliera che si aggira intorno al 40% del totale. Il resto lo deve versare il paziente, tranne in quei casi in cui non ha le possibilità economiche per farlo e non ha familiari che possano provvedere. A quel punto subentra il servizio sociale comunale.
«Le rsa sono equamente distribuite nel territorio – prosegue il Piano – ed erogano servizi in regime residenziale ad utenti anziani con diversi gradi di compromissione che non sono più in grado di permanere al proprio domicilio per problematiche sanitarie o socio assistenziali». In considerazione della scarsità di posti letto di questo distretto rispetto alle domande di inserimento e dei lunghi tempi d’attesa, in virtù di un accordo sottoscritto tra Asst, Ambiti sociali e case di riposo, per tutti i cittadini residenti nel territorio cremasco che fanno domanda di ingresso in rsa, viene effettuata una valutazione multidisciplinare congiunta, finalizzata non solo all’inserimento, ma ad accompagnare la persona nel periodo, di norma piuttosto lungo, di attesa della disponibilità del posto letto, attraverso la proposta di un progetto temporaneo di supporto al domicilio. Le tempistiche di permanenza in lista di attesa, infatti, sono mediamente di circa otto mesi; tuttavia, a livello distrettuale è presente una procedura di urgenza per l’inserimento in struttura attivabile dall’assistente sociale in caso di perdita del domicilio o del caregiver unico.
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