Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMONA E SOLIDARIETA'

«Cr2 Sinapsi»: posato il primo pilone del Centro riabilitativo ricreativo

Con il progetto di «Occhi azzurri» ludoteca, laboratorio per attività manuali, sala multimediale, palestra ad hoc, studi e laboratori, due piscine. Ruvioli: «Lo devo a Silvia e ai miei figli»

Mariagrazia Teschi

Email:

mteschi@laprovinciacr.it

18 Febbraio 2023 - 05:30

«Cr2 Sinapsi»: posato il primo pilone del Centro riabilitativo ricreativo

CREMONA - Ci sono momenti in cui le parole sembrano superflue, perché un abbraccio basterebbe a raccontare il tumulto di emozioni. Ma ieri è stata una giornata speciale per Filippo Ruvioli e Fondazione Occhi azzurri onlus perché le parole hanno avuto il merito di raccontare, con il cuore in mano, un momento di condivisione che si aspettava da tanto, troppo tempo.

La posa della prima struttura in acciaio del futuro Centro riabilitativo ricreativo Cr2 Sinapsi che sta prendendo forma nel parco del Morbasco. In realtà il cantiere è già avviato da alcune settimane, ci sono le fondazioni, i sottoservizi le opere di collegamento agli impianti. Un progetto partito per necessità famigliare — il sostegno alla fragilità — per trasformarsi, nel volgere di pochissimo, in un dono per la comunità. Perché prendersi cura di bambini per i quali non esiste una cura e che non hanno speranza di guarire, significa prendersi cura di una comunità, vuol dire crescere.

remnderin

rendering

Due render mostrano come sarà il Centro nel parco del Morbasco

«E quando ho fatto questi ragionamenti a tutti voi che siete qui — ha detto Ruvioli — tutti siete rimasti stupiti da questa spinta, da questa energia». Stupiti e subito contagiati, come in una «malattia» per la quale non esiste il vaccino: la generosità di privati e istituzioni unite, giorno dopo giorno nel contribuire a realizzare un sogno.

Con il sindaco Gianluca Galimberti presenti anche il vice Andrea Virgilio, gli assessori Luca Zanacchi e Rosita Viola, rappresentanti di associazioni e imprese, di Fondazione Cariplo, della politica, di Asst che da subito ha sposato il progetto e ha garantito l’appoggio oggi come in futuro.

I NUMERI DEL CENTRO


Il centro si estenderà su 1.564 metri quadrati, 4 milioni e rotti la previsione di spesa, tre già coperti, uno da inventarsi, scherza Ruvioli: «Sùunti ’n po màt, e un po’ matti anche tutti quelli che mi hanno seguito».

L’area ricreativa ospiterà una ludoteca, un laboratorio per attività manuali, una sala multimediale, quella riabilitativa una palestra ad hoc, studi e laboratori. Prevista una zona nuoto di 270 metri quadrati con due piscine e una vasca di nuoto controcorrente.

Il centro offrirà anche servizi che oggi il territorio non prevede o non offre, avrà soluzioni progettuali e architettoniche ecosostenibili, in dialogo con le necessità terapeutiche messe quotidianamente in atto.

Nuovi servizi anche per chi usufruirà del parco per passeggiare o praticare attività sportiva. Come ha spiegato Marco Imperadori, professore di progettazione e innovazione tecnologica al Politecnico di Milano. «Il Centro è in osmosi con ciò che lo circonda. Non un luogo chiuso su se stesso, ma aperto alla città e ai cittadini a cui offre i suoi servizi. È un esempio del costruire insieme, con il contributo di tutti, nell’abbraccio rassicurante della natura. Stiamo così bene nella natura perché essa non ha alcuna opinione su di noi», ha aggiunto il professore citando un aforisma del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche. Viene dalla natura anche il materiale utilizzato per costruire, il granito tonalite dell’Adamello, dal colore bianco e nero, tipo sale e pepe, e dalla grande resistenza.

Sul retro della prima pietra che a breve sarà posata, i benefattori hanno apposto la loro firma, sul davanti invece è inciso un disegno che il piccolo Orlando ha realizzato a scuola grazie alla Lim, la lavagna interattiva multimediale, diventato il marchio del progetto: una serie di curve quasi a voler rappresentare le sinapsi, incroci neurali ma anche incroci di vite, esperienze, dolori e rinascite. Orlando ha voluto così farci sapere qualcosa in più di lui, sta a noi sforzarci di capirlo e metterlo in comunicazione con il resto del mondo. 

logo

Filippo Ruvioli con il disegno-logo del progetto

IL SOGNO DI RUVIOLI

Si è realizzato il sogno che Filippo Ruvioli ha cullato e condiviso con Silvia, sua moglie, scomparsa prematuramente nel novembre del 2019, e che darà respiro ad una necessità: stare vicino alle famiglie con bimbi disabili e offrire opportunità non solo riabilitative, con cure all’avanguardia, ma anche spazi ricreativi pensati per tutta la città.

«Il progetto del centro Cr2 Sinapsi è nato da una necessità famigliare, legata alla disabilità di mio figlio Orlando — spiega Ruvioli — . Nel tempo però è cresciuto per diventare qualcosa di veramente grande, è il collettore di un bisogno che sta crescendo: quello legato ai bambini che soffrono di disturbi legati al neurosviluppo oppure disabilità di altro tipo. Orlando ha una malattia che non è curabile e quindi non abbiamo la possibilità di riattaccare quel pezzettino di Dna che gli manca, però possiamo prenderci cura di lui e di tanti bambini come lui. Prendersi cura di Orlando e della sua famiglia vuol dire prendersi cura di una comunità, vuol dire crescere, impegnarsi su tutti i fronti per migliorare il benessere di questi bambini».

Tenacia, capacità di farsi prossimo e di proporre l’urgenza e la necessità di un progetto bene si collocano dentro il valore qualitativo di una esperienza solidaristiche che non ha precedenti. «Lo devo a Orlando e Sebastiano, i miei figli, e a tutti quei papà e mamme che non riescono a reagire. La mia forza è la loro forza. La mia energia la loro energia».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400