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OCCHI AZZURRI: IL PROGETTO

La solidarietà è viva nel nome di Lucia Bianchini

In memoria della neuropsichiatra infantile, ecco una raccolta fondi a sostegno del nuovo centro Sinapsi Cr2 Parco del Morbasco. Come donare

Elisa Calamari

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redazioneweb@laprovinciacr.it

21 Dicembre 2022 - 05:10

La solidarietà è viva nel nome di Lucia Bianchini

CREMONA - Ha vissuto per gli altri, dedicando anima e corpo alla famiglia, ai suoi pazienti, ad iniziative di solidarietà. E continuerà a farlo attraverso un importante progetto avviato dalla Fondazione Occhi Azzurri, alla quale era molto legata, e che ora sarà sostenuto dal marito Guido Pedrazzini e dai figli Camilla, Alessandro, Andrea e Marco: in memoria della neuropsichiatra infantile Lucia Bianchini, morta nelle scorse settimane a soli 61 anni, è stata infatti aperta una raccolta fondi a sostegno del nuovo centro Sinapsi Cr2 Parco del Morbasco. Questa struttura rappresenterà una sorta di sintesi della visione della dottoressa: diagnosi e presa in carico precoce, accoglienza e supporto alle famiglie, inclusione scolastica sociale, inserimento in attività ludico ricreative, coinvolgimento in progetti di vita a medio e lungo termine per il soggetto disabile e i familiari. «Tante sono state le chiamate e i messaggi arrivati dal giorno della sua morte — spiegano il marito e i figli —, un affetto e un’energia che vogliamo trasformare in azioni per portare avanti i suoi ideali al servizio della comunità. Vorremmo raccontare e far germogliare i semi delle sue idee».


La raccolta fondi per Occhi azzurri nasce anche dalla volontà di farsi interpreti del desiderio e impegno di amici, parenti e di chi ha testimoniato in varie forme stima, affetto e riconoscenza per Lucia. La dottoressa si era avvicinata al progetto della Onlus condividendone la prospettiva e gli obiettivi: da sempre paziente osservatrice e lungimirante medico, credeva nella necessità di leggere il paziente in un quadro complesso e complessivo, che coinvolgesse la famiglia e i vari contesti di vita in cui il minore è inserito. Riteneva necessarie una rapida identificazione dei bisogni, tempestività nell’individuazione di un percorso terapeutico personalizzato e continuo riesame delle scelte fatte, per dare una risposta specifica e su misura. Tutto questo contando sul contributo di tante professionalità concentrate in un unico centro innovativo, all’interno del quale l’ambito sanitario, educativo e sociale si possano integrare e ricomporre favorendo la presa in carico globale dei minori in condizione di fragilità e delle relative famiglie.

Lucia Bianchini


«Lucia si stava già occupando di coordinare questo servizio — puntualizza il marito Guido — e lo stava facendo come ha sempre fatto, vale a dire con grande apertura e visione, coinvolgendo colleghi, terapisti, formatori e famiglie. Credeva molto in quest’iniziativa, al punto che fino alla fine ha pensato a progettarne i contenuti e le strategie operative». Quando si è resa conto di non poter portare a termine personalmente il progetto a causa della malattia, ha coinvolto la sua famiglia, lasciando loro l’eredità di supportarlo. E così il marito si occuperà di coadiuvare la Onlus nei processi di accreditamento sulla scorta della sua esperienza come direttore sanitario, i figli hanno invece deciso di attivare varie iniziative tra cui proprio la raccolta fondi: per sostenerla è già possibile donare ad Occhi azzurri (Iban IT 98 A08340 1140100000 2106859) indicando come causale ‘Donazione centro ricreativo Parco del Morbasco’. Lo slogan scelto per lanciare l’iniziativa ne sintetizza anche l’obiettivo: «Fino all’ultimo, un ultimo sogno». Parole che ben descrivono la tenacia di Lucia: «La mamma era così — concludono i figli —: guardava negli occhi, sapeva ascoltare tutto, anche il non detto, e teneva tanto ai suoi pazienti».

Seppure in modo differente, andrà avanti a farlo. Ricordando a tutti il suo sorriso e la sua empatia, ben raffigurati nel disegno realizzato dalla figlia Camilla per accompagnare il progetto: l’ha rappresentata al fianco dei suoi pazienti, professionale ed umana come è sempre stata.

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