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LA STORIA

Medaglia d’onore a Giuseppe Manfredini: «Così mio padre venne deportato»

Il racconto della figlia: da San Sillo a Poznan. Il 27 onorificenza a Brescia

Serena Ferpozzi

Email:

serena.ferpozzi@gmail.com

17 Gennaio 2023 - 05:15

Medaglia d’onore a  Giuseppe Manfredini: «Così mio padre  venne deportato»

POZZAGLIO/SCANDOLARA RIPA D'OGLIO - Giuseppe Manfredini sarà insignito della medaglia d’onore conferita ai cittadini italiani vittime delle deportazioni e degli internamenti nel corso del secondo conflitto mondiale. Il 27 gennaio presso la Prefettura di Brescia i figli ritireranno il riconoscimento in memoria di un uomo che ha vissuto gli anni difficile della guerra e il dolore della deportazione.

IL RACCONTO


È la figlia Carolina Manfredini, che abita a Ghiedi, in provincia di Brescia, a raccontare la storia del padre, cremonese doc. «Mio papà era nato a Pozzaglio il 28 febbraio 1924 ed era residente a Scandolara Ripa d’Oglio dove è deceduto il 21 luglio 1982. È una delle persone deportate nel Campo di concentramento a Poznan, in Polonia. È stato rinchiuso dall’ottobre del 1944 all’aprile del 1945. E proprio per questo, in occasione della giornata della memoria, gli verrà conferita la medaglia d’onore (alla memoria). I fatti avvennero in occasione del rastrellamento e della cattura di diversi contadini, tra i quali c’era appunto anche mio padre, presso la cascina san Sillo a Corte de’ Frati nel 1944, dove svolgeva la sua attività lavorativa come bergamino all’interno dell’azienda agricola. All’epoca infatti era residente proprio a Corte».

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Giuseppe Manfredini

IL PROGETTO


Con il prezioso supporto e coordinamento di Lucia Rampazzo, direttrice del Museo dell’Internato ignoto di Padova, la figlia sta cercando di coordinare i reciproci sforzi per aprire a Cremona una sede Aned, per la quale «mi sono resa disponibile in prima persona».

LA PUBBLICAZIONE


Docente di Filosofia e Scienze Umane, da tempo, da dieci anni, è impegnata in ricerche storiche e archivistiche in merito alla triste vicenda di padre. E proprio da queste ricerche ne nascerà la pubblicazione del primo volume, edito in proprio, a lui dedicato. Per la diffusione è stata scelta la data del 28 febbraio di quest’anno, giorno del compleanno di suo padre. «Il primo libro ha come titolo Il silenzio di una padre. Si tratta del primo di tre distinti volumi».

LE PAROLE DEL SINDACO


Il primo cittadino di Scandolara Ripa d’Oglio Angiolino Zanini, pur non avendo avuto la fortuna di conoscere di persona Giuseppe, conosce la famiglia ed esprime «a nome della comunità di Scandolara il grande orgoglio per il conferimento della medaglia d’onore in memoria del concittadino che ha vissuto l’orrore e il dramma della deportazione». Una cerimonia prestigiosa e importante dunque che rende omaggio ad una persona nata e vissuta nel Cremonese.

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