L'ANALISI
04 Novembre 2022 - 05:15
Una delle tante iniziative nate per aiutare la piccola Mia
CASALMAGGIORE - È prossima alla chiusura l’associazione Il Sorriso di Mietta, nata quasi sei anni fa per aiutare la piccola Mia, 9 anni (è nata il 3 marzo 2013), affetta da Kcnq2, una rara malattia genetica. Lo ha comunicato la famiglia della piccola Mia.
«In questo periodo — dicono i genitori — abbiamo portato avanti tutti gli impegni e le attività della nostra principessa. Tranquilli, lei sta bene grazie a Dio», ma «a breve la nostra associazione chiuderà. Ve lo comunichiamo con tanta tristezza, ma non riusciamo più a seguire tutto a seguito di problemi personali».
«Vorremmo ringraziarvi – dicono i genitori – e non sarà mai abbastanza la gratitudine nei vostri confronti, persone che come voi hanno saputo portare nella nostra vita così tanta speranza, sollievo e calore, grazie per tutte le terapie, i materiali per la nostra guerriera dell’amore, per il conforto, le preghiere. Grazie a voi Mietta ha imparato a leggere, comunicare, mangiare e anche se non sta in piedi, vogliamo sperare che con altrettanto lavoro davanti un giorno magari possa farlo. La strada è lunga, ma non smetteremo mai di lavorare».
L’associazione chiuderà ma su Facebook resterà un blog personale, «perché sappiamo che dietro a questo schermo ci sono persone che ci vogliono bene e vorremmo continuare ad aggiornarvi su tutti i progressi futuri. Non riusciremmo a nominare tutte le persone che ci hanno aiutato in questi anni siete stati preziosi per la nostra battaglia, ma vi ringraziamo tutti, veramente col cuore. Grazie ancora e infinitamente per tutto».
La malattia, una encefalopatia epilettica, nega a Mia la possibilità di vivere come tutti i bambini, ma grazie a un percorso di cure fisioterapiche è stato finora possibile migliorare le sue condizioni di vita, con risultati visibili. Intorno alla sua figura è nata una vera e propria gara di solidarietà, con diverse iniziative che hanno aiutato a sostenere le cure per la piccola. La famiglia l’ha sempre sostenuta e la sostiene con grandissimo amore.
Mamma e papà di Mia, di fronte alle difficoltà fisiche della figlia, secondogenita, non si sono mai persi d’animo e alla vigilia di Natale del 2016 hanno presentato sulla pagina Facebook appositamente creata insieme a un sito internet, l’associazione.
Diverse le attività svolte per riuscire a sostenere le cure, come il metodo First Step, che portò anche una terapista israeliana direttamente a casa di Mia per insegnare gli esercizi da svolgere.
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