L'ANALISI
28 Agosto 2022 - 05:15
CREMONA - L’imprenditore cremasco del beauty con un passato in politica e l’ingegnere cremonese coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia. Renato Ancorotti e Stefano Foggetti, 66 anni il primo, 43 il secondo. Per rappresentare la provincia di Cremona a Roma, su di loro ha puntato Giorgia Meloni: Ancorotti corre per un posto in Senato, candidato al plurinominale, secondo in lista dopo «l’amica» Daniela Santanchè, coordinatrice regionale del partito; e Foggetti per un posto alla Camera dei deputati, terzo in lista al plurinominale.
«Siamo orgogliosi di avere due rappresentanti del territorio». Insiste sul tasto del «territorio» Luca Grignani, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, nel presentare, tra gli applausi, i due candidati ieri al banchetto allestito sotto la Galleria XXV Aprile. Comincia Ancorotti: «Un rapporto di grandissima stima mi unisce a Giorgia Meloni e Daniela Santanché e questa candidatura è davvero un atto di responsabilità – dice l’imprenditore — . La mia candidatura è una candidatura di territorio, perché io sono di questo territorio e credo di aver davvero fatto qualcosina per il territorio». ‘Qualcosina’: Ancorotti ha fondato ed è presidente di Ancorotti Cosmetics SpA, ha fondato il Polo della Cosmesi, tre anni fa è stato eletto presidente di Cosmetica Italia, un anno fa è stato nominato Cavaliere del Lavoro dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
«Il territorio è nel mio cuore — prosegue l’imprenditore — e sarò il riferimento per tutto quello che riguarda le istanze di Cremona, di Crema e di tutta la provincia. Oggi attraversiamo un momento molto difficile. Il programma di Fratelli d’Italia contiene soluzioni fattibili, non stiamo promettendo niente di fantasmagorico. La mia vocazione, la mia esperienza è più imprenditoriale, è più sulla parte economica, però i temi sono tantissimi». Parte dalla riforma della Giustizia: «Va fatta», ma nei tribunali si deve iniettare personale amministrativo. Dalla giustizia al lavoro. «Bisognerà puntare molto sulla formazione, su Crema stiamo vedendo l’importante esperienza degli Its (i corsi tecnici superiori) per dare sostanza al ‘Made in Italy’, il terzo marchio al mondo dopo Coca Cola e Visa. Dobbiamo sfruttare le cose che abbiamo».
Salario minimo: «Dobbiamo mettere più soldi in busta paga attraverso la ricostituzione del cuneo fiscale, oggi troppo elevato. Giusto il salario minimo, però attenzione: tutta Confindustria ha i contratti dove i 9 euro all’ora ci sono per tutti. Non tutta l’Italia è sotto il minimo salariale». La Flat tax «non va vista come qualcosa che avvantaggia solo i ricchi. Serve soprattutto al ceto medio, quello che oggi sta soffrendo di più insieme ai lavoratori che non riescono più a fare la spesa». E poi, sburocratizzare: «Oggi per le aziende e per tutti è un incubo riempire moduli, attendere tempi pazzeschi per avere permessi. Se vogliamo che gli investitori esteri guardino all’Italia con maggiore interesse, dobbiamo rendere questo Paese più appetibile. Viviamo in un mondo globale e l’Italia ha tutte le carte in regola affinché gli investitori esteri lavorino con noi, anche per la capacità delle nostre imprese di fare prodotti incredibilmente belli e soprattutto sicuri. Dobbiamo lavorare su molte cose e spero di essere all’altezza». Applausi.
In politica dal 2006 con Azione Giovani di Alleanza Nazionale, prima che da candidato per la Camera, Foggetti parla da coordinatore provinciale del partito fondato da Meloni, Maurizio Crosetto e Ignazio La Russa. «È una soddisfazione grandissima: oggi siamo qui a presentare due candidati. Ho aiutato a fondare questo partito in provincia di Cremona. Lo sto seguendo da dieci anni. E se dieci anni fa mi avessero detto cosa saremmo riusciti ad arrivare a fare oggi... beh, dico che se è vero che bisogna buttarsi oltre l’ostacolo, non era così scontato essere qua. E nemmeno pensare di essere la prima o la seconda forza politica del Paese e di avere due candidati del territorio». Foggetti ringrazia «la squadra per il risultato ottenuto» e, «soprattutto anche chi dieci anni fa c’era. È stata una bella scommessa, in cui abbiamo voluto credere sin dall’inizio».
Sveste i panni del coordinatore provinciale e indossa quelli del candidato: «È una bella sfida. Ho raccolto quella di dieci anni fa, raccolgo anche questa. Non dico che sia più semplice, ma ormai l’abbrivio lo abbiamo preso. La cosa che mi piace di più e per la quale ho accettato la candidatura alla Camera dei deputati, è proprio l’amore per questo territorio». Foggetti vuole «portare a Roma l’esperienza fatta in questa provincia. Non è banale. Roma può fare tantissimo per questo territorio. C’è il problema dei fondi del nuovo asilo di Rivolta d’Adda? Ok. A Roma i nostri parlamentari devono sbloccare la situazione. A Casalmaggiore c’è il problema del ponte? Il parlamentare deve mettere le tende davanti ai ministeri e portare a casa tutto quello che serve per lo sviluppo del nostro territorio: mobilità, infrastrutture».
Poi la sanità. «Perché se è vero che la sanità, dal punto di vista do gestione, è in carico alla Regione, parliamoci chiaro: i soldi arrivano da Roma e da là bisogna farli arrivare». Il candidato Foggetti passa al raddoppio delle ferrovie: «Abbiamo quello di Mantova a Piadena, ma ci manca ancora quello da Piadena a Codogno. È incerto. Ci sino ancora tante cose da fare e a Roma bisogna mandare persone che conoscono questi problemi. La nostra idea è di portare a Roma la nostra provincia». E visto che «la conosciamo così bene in due», Foggetti rilancia: «Voi ci dovete aiutare per ottenere un bellissimo risultato. Non mi nascondo: Ancorotti è il numero due ed è in una posizione migliore. Se volete mandare a Roma anche me, bisogna correre, bisogna fare un gran bel risultato». Applausi.
«Bisogna studiare», conclude Ancorotti nel sabato del debutto in casa della Cremonese allo Zini contro il Toro. Quando gioca la Nazionale, il cuore gli batte (mima il gesto), altrimenti «sono un «normale» tifoso del Milan, più appassionato di jazz e storia. Sta leggendo ‘Putin e la ricostruzione della grande Russia’, di Sergio Romano. Tifoso della Cremo, di atletica leggera, canottaggio e mixed martial art, anche Foggetti è appassionato di storia. «Sto leggendo una serie di libri sulla storia di Venezia, dalla sua fondazione alla fine dell’Impero romano, sino al 19º secolo. Sono poco prima della crociata con i veneziani che si fermeranno a conquistare Costantinopoli».
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