L'ANALISI
06 Novembre 2024 - 05:05
MONTICELLI - Il colpo milionario alla Dhl ha avuto conseguenze economiche pesanti anche per una parte (fortunatamente piccola) della cittadinanza: prima della rapina, infatti, nella zona della Bassa sono stati rubati almeno sei auto e un furgone poi dati alle fiamme per sbarrare gli accessi alla strada provinciale 462. Mezzi distrutti, perché cosparsi di benzina.
Decine di migliaia di euro il valore di questo ‘bottino’ secondario. Non solo: altri ignari automobilisti che stavano percorrendo le strade in prossimità del polo logistico si sono ritrovati con chiodi a tre punte nelle gomme, dunque hanno dovuto portare i veicoli in autocarrozzeria e sostenere esborsi economici non previsti. Stessa sorte toccata a un mezzo dei vigili del fuoco di Fiorenzuola e a una pattuglia dei carabinieri accorsa sul posto: anche nel loro caso i chiodi gettati sull’asfalto dai malviventi hanno danneggiato gli pneumatici. Insomma, oltre al danno la beffa. E poi ci sono i costi legati al ripristino delle strade dopo i roghi, imputati alla Provincia di Piacenza che gestisce l’arteria.
Sul fronte delle indagini, intanto, si fanno strada sostanzialmente due piste: una riguarda la fuga in autostrada (si parla di un possibile accesso in A21 dal casello di Castelvetro in direzione Cremona, al momento non confermato però dagli inquirenti) e l’altra parla di una ipotizzabile sosta del commando in zona, il tempo necessario per fare calmare le acque. I banditi, infatti, dopo avere percorso una stradina secondaria sbucando a Polignano, potrebbero avere deciso di dividersi e di rifugiarsi poi in una zona nascosta – magari qualche cascina disabitata – per cambiare targhe se non addirittura mezzi. I pacchi potrebbero infatti essere stati caricati su veicoli ‘puliti’, da lì la successiva fuga più agevole. Gli autori del colpo, stando almeno alle testimonianze di chi li ha sentiti parlare, dovrebbero essere italiani. Inevitabile pensare alle similitudini fra la rapina di Monticelli e gli assalti a portavalori andati in scena più volte nel Foggiano. Di sicuro i dettagli che filtrano sul colpo restano davvero pochi: indagini top secret, per non fornire ulteriori vantaggi al commando.
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