L'ANALISI
05 Novembre 2024 - 05:15
MONTICELLI D'ONGINA - Venti minuti di vero terrore, in ostaggio e sotto minaccia armata. É quanto accaduto domenica notte alle guardie giurate che hanno assistito loro malgrado alla rapina nella sede logistica Dhl Supply Chain di località La Secca: due di loro si trovavano nella guardiania d’ingresso e sono stati costretti a sedersi con le mani in alto, il terzo era in magazzino e quando il commando ha fatto irruzione si è nascosto temendo per la vita sua e dei colleghi.
A raccontare quei terribili e interminabili minuti è proprio uno dei componenti dell’istituto di vigilanza piacentino (che chiede l’anonimato e anche di non indicare il nome della società di sorveglianza): «I rapinatori sono entrati e hanno subito puntato le pistole, poi hanno preso un estintore che hanno svuotato tutt’attorno. Hanno sfondato una porta sul retro e sembrava si muovessero con molta decisione, ben strutturati, come se conoscessero l’area. Erano una quindicina. Tutti vestiti di scuro, volto coperto dai passamontagna».
Sembrava imbracciassero altre armi da fuoco, all’apparenza fucili, ma dalle registrazioni delle telecamere di videosorveglianza si è poi scoperto che si trattava di spranghe e piedi di porco. Fatta eccezione per i due che per tutto il tempo hanno puntato le pistole alle guardie presenti all’ingresso. Il terzo vigilantes, trovandosi in evidente inferiorità numerica e temendo per la vita dei colleghi minacciati, è rimasto fermo e protetto dal buio. A spaventarlo anche alcuni scoppi apparentemente simili a colpi di pistola: si è scoperto poi che i rumori erano invece da ricondurre agli pneumatici delle auto di servizio delle stesse guardie giurate, bucati dai rapinatori per evitare di essere inseguiti. Non appena gli ostaggi sono riusciti ad inviare l’allarme alla centrale operativa e alle forze dell’ordine, l’istituto piacentino ha inviato altre tre pattuglie. «Ci sentiamo poco tutelati e in casi come questo abbiamo anche poco potere di reazione», osservano le guardie giurate.
Mentre le vie di accesso al polo logistico sono state come noto sbarrate dai veicoli in fiamme e sulla carreggiata sono stati sparsi chiodi a tre punte, è rimasta libera una strada carraia che sbucava fra Polignano e San Nazzaro: è probabilmente da lì che sono fuggiti i malviventi, per poi imboccare l’autostrada.
Fra le ipotesi al vaglio, però, ce n’è una abbastanza plausibile: potrebbero essersi divisi, per depistare i militari e guadagnare altro tempo utile.
Col passare delle ore si fa strada infine l’ipotesi del basista o dei basisti: lo lascia intendere la sicurezza con la quale i rapinatori si sono mossi dentro al magazzino. Inoltre il bottino milionario – si parla ora di una cifra ben superiore al milione indicato inizialmente – potrebbe comprendere anche pacchi specifici ai quali i malviventi evidentemente miravano.
Oltre lo stretto riserbo dei carabinieri della compagnia di Fiorenzuola e del nucleo investigativo di Piacenza, insomma, sembra di capire che questo colpo senza precedenti potrebbe avere presto altri sviluppi clamorosi.
Nel frattempo Dhl group fa sapere che «l’azienda sta collaborando attivamente con le forze dell’ordine, ma dato che le indagini sono in corso non possiamo fornire ulteriori dettagli».
IL PREFETTO PONTA CONVOCA UN VERTICE
In seguito all’assalto alla Dhl, il prefetto di Piacenza, Paolo Ponta, ha deciso di convocare un Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica: «A noi compete la prevenzione e ora aspettiamo gli sviluppi delle indagini condotte dall’autorità giudiziaria – premette –, intanto abbiamo convocato il comitato al quale parteciperà anche il sindaco di Monticelli, perché quanto accaduto è un fatto che non può passare sotto silenzio. Cercheremo di capire come sono andate le cose anche al fine di prevenire che eventi del genere si ripetano. É chiaro che potrebbe capitare in qualunque parte del territorio nazionale, ma un territorio a vocazione logistica come quello in questione è giusto che prenda in considerazione queste eventualità».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris