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CREMONA. STALKING

«Terrorizzata», l’ex rinviato a giudizio

Una condanna in Albania e l’ammonimento del questore non lo hanno fermato

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

01 Luglio 2024 - 18:49

«Terrorizzata». l’ex rinviato a  giudizio

CREMONA - Non sono bastati la condanna in Albania per violenza domestica (confermata in appello) i numerosi ordini di protezione a favore dell’ex convivente, l’ammonimento del questore di Cremona del febbraio 2022. Stando all’accusa, l’uomo, 34 anni, albanese residente a Cremona, padre di due bambini, avrebbe continuato a molestare e a minacciare l’ex compagna con la quale aveva convissuto dal 2012 al 2019.

Stalking per il gup, che su richiesta del pm, ha rinviato a giudizio il 34enne difeso dagli avvocati Fabio Galli e Anila Halili. Il processo è fissato per il 12 dicembre prossimo. L’ex convivente si è costituita parte civile con l’avvocato Simona Bracchi, che chiede di condannare l’uomo a risarcire con non meno di 50mila euro la sua assistita per i danni «tuttora permanenti».

Già nel periodo in cui aveva vissuto in Albania, la donna aveva «patito violenze, per le quali - spiega l’avvocato Bracchi - vi sono stati reiterati interventi da parte dell’autorità giudiziaria, con plurimi provvedimenti: la sentenza di condanna per ‘violenza domestica’, numerosi ordini di protezione in favore della mia assistita. Invero, gli episodi denunciati in Albania dalla signora sono stati talmente gravi da giustificare persino l’intervento dell’Ambasciata d’Italia a Tirana».

Tornata in Italia, le cose non sarebbero cambiate, anzi. Stalking, secondo l’accusa, perché l’ex convivente avrebbe «frequentemente molestato e minacciato gravemente, anche di morte, l’ex («Sei una ..., ti ammazzo»). Perché l’avrebbe «controllata quotidianamente nei suoi movimenti e nelle sue frequentazioni, di fatto pedinandola e attuando condotte ostative alla sua libertà di movimento». Sarebbe ad esempio accaduto per l’accusa, l’1 febbraio del 2022, quando, uscita da casa, l’ex compagna «ha trovato la gomma della sua auto tagliata, e degli sputi sulla carrozzeria».

Stalking perché, secondo l’accusa, l’uomo avrebbe continuato a pedinare l’ex convivente nonostante l’ammonimento del questore. Tra i fatti contestati, si riporta un episodio accaduto l’8 agosto in un parco della città. L’uomo avrebbe osservato i figli che in quel momento erano in compagnia della nonna, «con una insistenza tale da incutere timore e paura» nella figlia più piccola che si era messa ad urlare, chiedendo alla nonna di portarla via.

Il procedimento nasce dalla querela presentata in Questura dalla donna, terrorizzata, il 26 marzo del 2022, ovvero un mese dopo il provvedimento di ammonimento emesso dal questore. Provvedimento firmato «sulla base che i fatti narrati dalla signora - si legge - ‘sono da ritenersi riconducibili al reato di atti persecutori, a seguito della valutazione del materiale probatorio raccolto che ha avvalorato il racconto della donna e ha evidenziato, in maniera inequivocabile, l’indole violenta ed aggressiva dell’ex convivente, che già in passato si è reso responsabile di gravi condotte violente e vessatorie a carico della donna per le quali è già stato condannato in Albania’, nonché ‘sulle considerazioni che ‘dai numerosi e recenti episodi enunciati emerge un quadro preoccupante, poiché a brevissima distanza temporale, l’uomo, anziché prendere le distanze dall’ex convivente, ha dimostrato una volontà controllante ed ossessiva, seguendo i suoi spostamenti in modo assillante o recandosi a casa della stessa», provocando in lei «un perdurante stato d’ansia e di paura, come dimostrato dalla documentazione medica prodotta». Non è stato sufficiente a fermare l’uomo che, secondo l’accusa, ha continuato a perseguitare l’ex compagna alla quale, sottolinea l’avvocato Bracchi, «è stata diagnosticata una condizione depressiva ed un importante stato d’ansia».

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