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Nodo infrastrutture, Ruggeri: «Il tempo sta scadendo»

Dopo il confronto con il ministro Salvini, alla vigilia delle elezioni, ecco l’appello dell’Associazione Industriali alla politica e al sistema economico istituzionale locale

Mauro Cabrini

Email:

mcabrini@laprovinciacr.it

29 Gennaio 2023 - 05:05

Nodo infrastrutture, Ruggeri: «Il tempo sta scadendo»

Serena Ruggeri

CREMONA - L’Ats, associazione Temporanea di scopo, è stata formalizzata lo scorso aprile con l’obiettivo di far decollare i progetti individuati nel ‘Masterplan 3C’, documento che l’Associazione industriali della provincia di Cremona, insieme alla Camera di Commercio, ha commissionato a The European House – Ambrosetti nel 2019.

Ed è non a caso a quell’anno, ormai alla vigilia delle elezioni regionali, incontrati alcuni dei candidati e anche il ministro Matteo Salvini, in attesa di confrontarsi con altro, che guarda Serena Ruggeri, vice presidente dell’associazione, al principio della sua analisi. «Cito l’anno di realizzazione del Masterplan 3C non a caso, perché questo documento di orientamento e posizionamento strategico che abbiamo voluto condividere con tutte le associazioni di categoria, i Comuni e la Provincia, risale ormai a ben quattro anni fa».


Come dire: non c’è più tempo da perdere. Il futuro è adesso. Ed è, nella visione di Confindustria, stampigliato proprio nel Masterplan 3C.
«Propone la visione strategica del futuro del nostro territorio, visione da considerare come punto di partenza per definire i progetti e le priorità della nostra provincia. Sfruttare gli input emersi dallo studio di Ambrosetti equivale a rendere la nostra provincia più attrattiva per i giovani, per i turisti, per le famiglie e per nuove realtà produttive. E questo ci permetterebbe di uscire dalla situazione di stallo in cui ci troviamo da troppo tempo. La nostra è una provincia ricca di eccellenze e con moltissime opportunità che dobbiamo saper cogliere, ma non possiamo aspettare ancora a lungo. Anzi, siamo già in ritardo… Ambrosetti citava proprio le lungaggini burocratiche e le sovrastrutture come sindromi da evitare per permettere la realizzazione del Masterplan. Purtroppo, oltre alla formalizzazione dell’associazione, è stato fatto ancora troppo poco: dobbiamo recuperare il prima possibile tutto il tempo perso, accelerando la ripresa dei tavoli di lavoro e velocizzando le procedure. Non possiamo più aspettare: è ora di agire. Consapevoli di come sia fondamentale l’intento comune e unitario: è un percorso di medio lungo termine che coinvolge l’intera comunità. Ed è proprio questo che dobbiamo tenere bene in mente: non più campanilismi fra le associazioni, i Comuni, i territori. Solo lavorando insieme possiamo crescere e raggiungere tutti gli obiettivi. Solo avendo una visione d’insieme e di futuro possiamo realizzare quei progetti che, ribadiscono, non possono più attendere».


I tavoli di lavoro previsti sono cinque: il primo relativo alla strategia integrata di comunicazione; l’Università, il lavoro e l’ITS; valorizzazione della Fiera; potenziamento delle infrastrutture; infine un piano sulle azioni energetiche.
«I contenuti sono stati chiari fin da subito, proprio grazie anche allo studio e alle esigenze che Ambrosetti aveva delineato come prioritarie. Insieme a tutti gli stakeholders territoriali, abbiamo poi elaborato un metodo chiaro di lavoro così da declinare le varie operazioni da compiere in ciascun ambito».


Seguendo un metodo preciso.
«Il punto di partenza è l’individuazione di un elenco di stakeholders interessati a partecipare ai lavori senza alcuna preclusione anche per il mondo privato; gli appuntamenti e le riunioni dovranno essere programmate, convocate per tempo, preparate e moderate. E sarà necessario ritrovarsi periodicamente, si può ipotizzare una volta ogni tre mesi. Ciascun tavolo vedrà poi un team leader differente a seconda degli argomenti. In ogni tavolo ci sarà la presenza di alcuni componenti indicati dai vari attori».


Il ruolo di segreteria tecnica spetterà a Rei – Reindustria Innovazione, soggetto incaricato alla gestione dell’Ats in tutti gli aspetti formali.
«Sarà tra l’altro possibile trasformare la piattaforma web, nata con il Masterplan 3C, ‘Io ci Credo’, in ‘ATS’, così da lasciare un costante aggiornamento dello stato dei lavori. Si sta anche valutando, attraverso alcuni indicatori, la creazione di una newsletter periodica così da poter dare aggiornamenti a tutti».

Il punto della situazione.
«Il primo tavolo è quello relativo alla strategia integrata di comunicazione. Un territorio viene riconosciuto per ciò che offre, ma, oggi più che mai, bisogna porre l’attenzione su come ci si presenta. Saper comunicare in modo efficace è l’elemento centrale per attrarre aziende, visitatori e cittadini. Bisogna essere attrattivi e riconoscibili verso i potenziali investitori. Cremona ha innanzitutto bisogno di creare un brand forte e di sapersi differenziare: ha bisogno di ampliare e migliorare tutta una serie di manifestazioni e di eventi proprio nell’ottica della riconoscibilità e dell’attrattività verso terzi. La missione che ci poniamo è quella di progettare una strategia che porti ad un’immagine chiara del territorio con l’obiettivo di incrementare il livello di interesse per le eccellenze sulle quali catalizzare poi le energie dei diversi attori della Provincia. Solo attraverso questa operazione sarà possibile veicolare un’immagine vincente e innovativa».


Il secondo tavolo fa riferimento, in senso ampio, al lavoro, in tutte le sue sfaccettature.
«L’Università darà una svolta importante — è certa Ruggeri —: il campus di Santa Monica, come sede dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e il nuovo progetto del campus nella ex Caserma Manfredini in cui si sposterà il politecnico di Milano, daranno nuova linfa al territorio, portando un’aria di nuovo e giovane, oltre a nuove opportunità agli studenti, ma anche alle famiglie e alle imprese. Quest’anno è partito anche l’Its della meccatronica, il percorso di studi post diploma che cerca di colmare il gap tra scuola e imprese: gli studenti dell’Its parteciperanno a lezioni di materie specifiche del corso alle quali seguirà un periodo di tirocinio presso aziende del territorio che hanno deciso di investire sui giovani. Questa è un’opportunità importante perché permette ai giovani di mettersi in gioco e farsi notare dalle aziende attraverso il percorso di tirocinio e per le aziende è una risorsa da cui attingere i futuri collaboratori. In un momento così difficile per la ricerca del personale, in particolare specializzato, questo è uno strumento che va implementato. Purtroppo, a differenza di altri Stati, gli Its non sono ancora visti come un’opportunità, mentre dovrebbero essere recepiti come il mezzo per ottenere una professionalità che oggi il mondo del lavoro fatica a trovare».


Il tavolo sulla Fiera di Cremona, il terzo, focalizza l’attenzione su una fiera che guarda oltre i propri confini territoriali.
«La sfida vera è quella di aprire a nuove manifestazioni ma, soprattutto, stabilire una solida collaborazione con strutture fieristiche più grandi, come ad esempio ‘Fiere Milano’. Questo non significa snaturare la fiera di Cremona, ma cercare di valorizzarla. Non vuol dire abbandonare le nostre manifestazioni, che devono rimanere in provincia, ma significa avere uno sguardo rivolto verso un nuovo futuro. Non ci basta più essere considerata la seconda fiera per dimensioni in Italia, dobbiamo diventare una fiera d’eccellenza per eventi che, per altre realtà più grandi, magari possono essere marginali, ma che per noi, invece, potrebbero essere il fiore all’occhiello e la nuova rinascita».
Il quarto tavolo, quello delle ‘infrastrutture’, è sicuramente il punto cardine di tutto il Masterplan.
«Le infrastrutture sono il principale fattore abilitante su cui si poggia tutto il progetto e sono di particolare rilievo per tutto il sistema territoriale: la loro inefficienza si traduce in un grave danno per l’economia del territorio».


Del resto, sempre Ambrosetti ha sottolineato quanto il gap infrastrutturale costi alla nostra provincia il 2,0% del Pil annuale, 160.000,00 milioni di euro.
«Che potrebbero essere risparmiati se solo avessimo collegamenti stradali, ferroviari e fluviali efficienti. Intervenire sul sistema infrastrutturale è la pre-condizione per il successo della visione. Questa è sicuramente la sfida più grande da affrontare. Dal 2019 continuiamo a ripetere l’importanza di questo punto per la nostra provincia. Lo abbiamo declinato in tutte le salse e a tutti i tavoli, non ultimo nell’incontro con il ministro alle infrastrutture Matteo Salvini: abbiamo presentato il Masterplan 3C, abbiamo sottolineato quanto queste opere infrastrutturali siano importanti, non solo per la provincia di Cremona, ma per la Lombardia e per Milano. Potremmo diventare la provincia attrattiva e una valvola di sfogo per Milano, se solo avessimo una rete ferroviaria efficiente, con standard di alto livello, che permetta di raggiungere il capoluogo lombardo in un tempo decente e non biblico, come tutti sappiamo e sanno soprattutto i nostri pendolari. Questo porterebbe con sé un miglioramento generale in tutti i settori».


Con una missione precisa: non sentirsi più la Cenerentola della Lombardia.
«Oggi dobbiamo fare un’azione di lobby molto forte che ci permetta di insistere su risposte ancora, purtroppo, inesistenti e, soprattutto, dobbiamo ottenere risposte certe e concrete sull’avvio di cantieri per la realizzazione delle opere che ora sono imprescindibili».


Il piano delle azioni energetiche è l’ultimo tavolo inserito.
«Si è pensato di inserire questo tavolo soprattutto in seguito ai problemi energetici che stiamo vivendo. Ci si occuperà di tutte quelle misure che possono essere attivate a livello locale (come ad esempio le comunità energetiche) per far fronte al problema nella nostra provincia, mantenendo sempre una forte attenzione e connessione con quanto accade a livello nazionale ed europeo. E’ un tema molto sentito in questo momento, ma è anche un tema in continuo cambiamento che necessita di valutazioni costanti e di attenzioni quotidiane. Il nostro intento è quello di poter trovare soluzioni che possano essere di aiuto a tutta la provincia».


Sintetizzando: il tempo stringe.
«Assolutamente sì. Come ho spiegato, i temi da affrontare sono tanti e vanno valutati in modo trasversale. Non possiamo ragionare solo a comparti: la necessità di un tavolo si interseca con gli altri. È fondamentale collaborare e, soprattutto, essere uniti e coesi per poter raggiungere gli obiettivi. Con l’Associazione Temporanea di scopo vogliamo portare avanti tutto questo, ma abbiamo bisogno che anche la politica faccia la sua parte. In tutti questi anni Cremona ha sempre pagato lo scotto di non avere rappresentanti in Regione che possano portare la nostra voce là dove vengono prese le decisioni di alcuni dei nostri tavoli. Ecco perché ai candidati alle prossime elezioni regionali che abbiamo di recente incontrato, abbiamo presentato il Masterplan, sottolineando l’importanza principale delle infrastrutture e abbiamo chiesto che, in questo giro, qualunque sia il vincitore, Cremona possa avere un assessore».


Per avere rappresentanza a tutti i livelli: territoriale, regionale e nazionale.
«Un sistema corale di persone — lo definisce Ruggeri — che faccia eco rispetto ai problemi del territorio, le necessità, le urgenze e i mezzi disponibili per trovare, insieme, una soluzione. Pensiamo che solo attraverso un dialogo costruttivo e continuativo con le diverse forme di governo potremo vedere realizzati i progetti del Masterplan 3C».

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