L'ANALISI
17 Ottobre 2020 - 07:00
WASHINGTON — Elementi della riserva delle Forze Armate degli Stati Uniti hanno ricevuto l’ordine di tenersi pronti per domani. La notizia, che giunge dalla Florida — a Tampa, c’è il comando centrale della campagna 'Enduring Freedom' —, contribuisce a concentrare l’attenzione sulla luna nuova che s’avvicina, per l’avvio della ‘fase due’ della guerra.
L'invasione dei commandos sarà affidata agli elicotteri d’attacco e alle forze speciali. Al decimo giorno di bombe il regime dei taleban sembra in difficoltà. Le forze talebane sono pressate a nord dai ribelli dell’Alleanza e a sud di Kandahar, altra roccaforte del potere integralista, sono invece in azione gli Ac-130 della U.S Air force, micidiali quadrimotori impiegati in volo notturno per colpire i bersagli a bassa quota. Secondo notizie non smentite e non confermate dal Pentagono, in territorio nemico, con la copertura degli elicotteri, sono entrati anche i commandos delle forze speciali americane: la «task force 160» dei corpi d'elite, riferisce con dovizia di particolari l’agenzia d’informazione statunitense Fox News citando fonti della Difesa, sarebbero a caccia della brigata 55, la leggendaria forza mercenaria delle truppe di Osama Bin Laden. Su tutto il paese, intanto, i bombardamenti rimangono intensi. Colpito per errore anche un deposito della Croce Rossa internazionale.
TRAGICO ERRORE. Nei bombardamenti compiuti la notte scorsa i piloti americani avrebbero commesso un nuovo errore. Due bombe — forse un missile — sarebbero cadute su un magazzino della Croce Rossa internazionale nella parte nord di Kabul. Un dipendente locale è rimasto lievemente ferito da alcune schegge mentre circa un terzo dei beni stoccati nel deposito — coperte, medicine, vestiti e derrate alimentari — è andato in fumo. Immediate le proteste dei vertici dell’organizzazione umanitaria: «Il nostro magazzino — ha detto un funzionario da Islamadab — era chiaramente identificato come edificio civile». Ma il Pentagono prende tempo. E mentre avvia le indagini l’amministrazione Bush esprime «dubbi» sull’ipotesi che sia stato un ordigno alleato a colpire la struttura. «È difficile dire se a colpire sia stata un’azione militare Usa o la contraerea talebana», ha commentato ieri sera il portavoce della Casa Bianca, Ari Fleisher. Negli stessi minuti, a New York, il presidente Bush parlava ai bambini di una scuola al fianco della presidente della Croce Rossa americana, Bernardine Healey: «C'è male nel mondo, vinceremo il male», ha detto Bush alla mini platea chiamata a donare per i bambini afghani.
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