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28 febbraio 1964

Illegittimi i parchimetri a pagamento

La Cassazione ha confermato la sentenza del Pretore della nostra città

Annalisa Araldi

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28 Febbraio 2019 - 07:00

Illegittimi i parchimetri a pagamento

I «parchimetri» a pagamento  sono illegittimi: questa decisione è stata presa per la prima volta dai giudici della Suprema Corte di Cassazione che nel respingere il ricorso del Procuratore della Repubblica di Cremona hanno confermato l'assoluzione di un automobilista milanese contravvenzionato, il 9 febbraio del 1963, dal vigile urbano Ariberto Ariberti, per avere lasciato la propria automobile in sosta in un «parchimetro» senza aver introdotto la moneta di 50 lire nell'apposito congegno.

La interessante decisione, che riguarda direttamente tutte le città italiane che hanno adottato questo sistema di sosta a pagamento, è scaturita appunto dalla decisione del milanese dottor Francesco Montesano il quale invece di pagare la contravvenzione decise di rivolgerei al Pretore «dott. Torri» sostenendo l'illegittimità dell'articolo 4 dei Codice della strada che dà facoltà alle amministrazioni di «stabilire con ordinanza del Sindaco aree sulle quali è autorizzato il parcheggio dei veicoli».

Il Pretore dr. Torri (P. M. avv. Antonio Salvataggio che dichiarò anch'egli illegittimo il provvedimento nei confronti del Montesanto, "difensori di fiducia avvocati Giovanni Tortini e Appio di Lodi) con sentenza del 3 ottobre 1963 assolveva infatti l’automobilista e stabiliva che «è illegittima l'ordinanza del Sindaco che dispone l'installazione di parchimetri a pagamento in relazione alla sosta ed al parcheggio non custodito dei veicoli». Contro questa decisione il Procuratore della Repubblica ricorse in Cassazione, sostenendo, naturalmente, che l'ordinanza del Sindaco doveva considerarsi legittima. È legittima l'ordinanza del Sindaco che limita la sosta dei veicoli imponendo il pagamento di un canone? Questo l’interrogativo al quale i giudici della Cassazione hanno dato una risposta negativa.

La Corte Suprema (presidente dott. Duni, relatore dott. Lapiccirella) ha infatti confermato la sentenza del Pretore dott. Torri e di conseguenza l'assoluzione dell'automobilista. La sentenza, come è logico, avrà una ripercussione per quanto riguarda l'uso dei «parchimetri». Le prime reazioni da parte del Comune sono state queste. Da oggi i vigili urbani non contravvenzioneranno più coloro che parcheggeranno negli spazi riservati con parchimetro. Perciò i 17 «parchimetri» doppi installati l dieci in piazza Roma e sette in via Torre del Capitano sono inservibili. Così in queste due zone l'automobilista potrà sostare senza dovere introdurre la moneta di 50 lire. L'orientamento del Comune, a quanto ci consta, è quello di adottare anche in questi punti la «zona disco». La decisione verrà comunque presa in questi giorni.

I 17 doppi parchimetri (costo per ognuno 120.000 lire, totale quindi un milione 900 mila lire) verranno tolti. Alcuni sono già di proprietà del Comune, altri li ritirerà la ditta che li ha forniti. La sentenza emessa dal Pretore in merito chiudeva con queste parole: «In conclusione, poiché non si ravvisa nel nostro ordinamento alcuna fonte normativa che possa autorizzare i Comuni ad imporre il pagamento di una qualsiasi somma in relazione alla sosta o al parcheggio non custodito dei veicoli, l'ordinanza del Sindaco di Cremona richiamata nel capo di imputazione deve considerarsi illegittima e va quindi disapplicata nel caso in esame. L'imputato va quindi assolto perchè il fatto non costituisce reato».

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