L'ANALISI
04 Agosto 2022 - 09:43
Andrea Bergamaschini (Lega)
CREMA - Superate la gioia per l’elezione e l’emozione per l’esordio in aula degli Ostaggi, è arrivata l’ora di rimboccarsi le maniche nel complicato ruolo di opposizione per Andrea Bergamaschini, 24 anni, laureando in Giurisprudenza nonché coordinatore provinciale di Lega Giovani. Sta lavorando ad alcuni dossier sui quali intende puntare.
Dia un titolo a questo suo «libro dei desideri».
«Rilancio e crescita della città. Con questo obiettivo bisogna avviare un processo di progresso, per garantire un futuro di prosperità e rinnovamento del territorio. Crema deve essere una città attrattiva che offra servizi per offrire una qualità della vita migliore per tutti i cittadini, da questo concetto bisogno iniziare a costruire una comunità solida. Giovani, lavoro e rigenerazione urbana: bisogna ripartire da qui per uno sviluppo lungimirante.».
Le proposte dell’opposizione fanno fatica a farsi largo, come intede muoversi per andare alla ricerca degli indispensabili sostegni dei consiglieri di maggioranza?
«Come opposizione abbiamo le idee ben chiare. Il gruppo consiliare della Lega, da me rappresentato, insieme alla segreteria cittadina, predisporrà delle proposte innovative su diversi temi. Tutto questo deve avere un denominatore comune: le nuove generazioni. Investire sui giovani significa investire sul futuro. La valorizzazione e crescita del capitale umano devono essere una delle basi per un’amministrazione comunale efficiente, su temi come lavoro, sviluppo e infrastrutture: tutte legate al mondo giovanile».
Ferme restando le regole e i sostegni nazionali, secondo lei come può un’amministrazione locale andare incontro alle esigenze delle nuove generazioni? Cioé di chi ancora studia e di quanti sono già pronti a entrare nel mondo del lavoro.
«Le realtà produttive e il mondo dei giovani devono saper dialogare tra di loro, questo per garantire e facilitare la scelta dell’occupazione. La nascita di nuove imprese emergenti con start up deve essere incentivata e aiutata garantendo questo dialogo».
Lei ha fatto parte a lungo della Consulta giovanile, rispetto alla quale non sono mancate tensioni con reciproche accuse di politicizzazione per il fatto che da lì è venuto più di un candidato alle ultime elezioni amministrative. Che far, dunque, per ripartire in serenità?
«Lo sviluppo e il buon funzionamento della consulta giovani devono essere garantiti con l’interazione con tutta la giunta comunale. È importante che venga utilizzata e resa significativa per la sua forza di idee da giovani emergenti e che hanno voglia di esprimersi; non di certo come il bacino elettorale del partito democratico da utilizzare nelle liste civiche in periodo di campagna elettorale».
Giovani, tempo libero e sport sono tre termini imprescindibili l’uno dall’altro.
«Il mondo giovanile è accompagnato dal mondo sportivo. In questi 10 anni ho dubitato che Crema avesse un consigliere con delega allo Sport, lontano anni luce dalle esigenze dei giovani. La manutenzione degli impianti, le centralità degli oratori, nuovi centri sportivi e il recupero di aree verdi attrezzandole per la pratica sportiva devono essere punti fermi di un programma amministrativo».
Veniamo ai temi di carattere più generale. Quali, secondo lei, le vere priorità?
«Centro ippico Stalloni, Ex-Tribunale, riqualificazione deposito Anas di Castelnuovo, aree università e area Pierina: alcune zone che in questi anni e anni di amministrazione non sono state rese centrali per una riqualificazione urbana e per uno sviluppo di Crema. Le ultime due citate sono fondamentali come centro di formazione e per fornire percorsi di alta specializzazione. Questi sono alcuni dei punti principali di un percorso di pacchetto proposte che porteremo avanti. La centralità e l’attrattività che ha Crema sul territorio cremasco deve essere coltivata e sviluppata anno dopo anno. La continua fuga dei cervelli all’estero non è un buon segnale, ora la vera sfida per un giovane è costruirsi un futuro lì nella terra dove sei nato. La grande sfida per la politica quindi è quindi avviare processi di socializzazione e progettualità innovative che permettono ai giovani di esprimersi potenziando le nostre città».
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