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LA SFIDA CIVILE E SOCIALE

Cittadinanza, diritto negato: «Ma io sono italiano di fatto»

Lo sfogo di Laurentiu Strimbanu, 18 anni: «Avrei voluti candidarmi alle elezioni, non ho neppure potuto votare»

Riccardo Maruti

Email:

rmaruti@laprovinciacr.it

01 Agosto 2022 - 05:20

Cittadinanza, diritto negato: «Ma io sono italiano di fatto»

Laurentiu Strimbanu e la bandiera italiana

CREMA -  La cittadinanza italiana, un diritto negato. Laurentiu Strimbanu, 18 anni, fresco di diploma all’istituto Pacioli di Crema e per due anni presidente della Consulta degli studenti della provincia di Cremona, è uno dei tanti «italiani di fatto» che percepisce un senso di disuguaglianza ed esclusione. Ora denunciato apertamente in un video diffuso sui social attraverso il circuito di ScuolaZoo: «Credo fortemente nell’impegno civico e sociale — dice Laurentiu davanti alla videocamera —. Alle recenti elezioni amministrative a Crema avrei voluto mettermi in gioco proponendomi come candidato in una delle liste in corsa. E c’è anche chi si è fatto avanti per coinvolgermi nella campagna elettorale. Invece, purtroppo, non ho neppure potuto votare». Lo studente, che da ottobre frequenterà la facoltà di Scienze Politiche all’Università Statale di Milano, è nato in Moldavia, ma si è trasferito in terra cremasca quando aveva 5 anni: «Lo Stato non mi riconosce come cittadino italiano sebbene io sia cresciuto immerso nella cultura italiana e il mio intero percorso di studi si sia sviluppato in questo Paese — spiega —. È deprimente non avere diritto di voto e vedersi esclusi da opportunità essenziali come, ad esempio, quella di partecipare a un concorso pubblico».

Laurentiu è un fervido sostenitore della cittadinanza attiva e della democrazia partecipativa: «Da piccolo sognavo di fare il presidente, poi ho desiderato di diventare il sindaco più giovane d’Italia — racconta —. La mia passione per la politica è totalizzante, ma provo a ragionare e ad agire al di fuori delle logiche partitiche: mi reputo un attivista che ha l’ambizione di raccogliere le idee degli altri per migliorarle e condividerle. I partiti tradizionali non rispecchiano più il comune sentire e le aspettative della popolazione. Il discorso vale soprattutto per le nuove generazioni».

Secondo la Rete per la Riforma della Cittadinanza, sono oltre un milione le persone in attesa di cittadinanza nel nostro Paese, in larga maggioranza giovani: tra gli studenti che frequentano le scuole italiane sono circa 900 mila quelli con cittadinanza non italiana, vale a dire più del 10% del totale degli iscritti. «Lo Ius Scholae? Una legge di civiltà che, però, a mio giudizio, risente di un assetto a maglie larghe», dichiara Laurentiu. La proposta di riforma prevede il riconoscimento della cittadinanza italiana per i giovani con background migratorio nati in Italia o arrivati prima del compimento dei 12 anni che risiedano legalmente e che abbiano frequentato regolarmente almeno 5 anni di studio nel nostro Paese, in uno o più cicli scolastici. «Dal mio punto di vista questi requisiti non sono sufficienti — spiega il giovane attivista —. Ritengo, piuttosto, che sia necessario aver completato il ciclo di istruzione secondaria per ottenere la cittadinanza. I minorenni con background migratorio sviluppano la loro identità in un contesto di relazioni multiple e la cittadinanza è un elemento intersezionale che segna i vissuti e le esperienze in termini di socialità e partecipazione».

La legge italiana prevede che la domanda di cittadinanza possa essere presentata, su base volontaria, prima del compimento del diciottesimo anno di età: «Io ho presentato la richiesta agli uffici competenti ad inizio 2022, ma realisticamente dovrò attendere fino al 2024 per diventare cittadino italiano a tutti gli effetti — dice Laurentiu —. Per un’eventuale impegno diretto in campo amministrativo, dunque, dovrò attendere altri cinque anni. E, nel frattempo, continuerò a scontare sulla mia pelle le conseguenze di un diritto negato». 

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Commenti all'articolo

  • annacarra86

    01 Agosto 2022 - 11:33

    Purtroppo il mio paese non ha ancora raggiunto la rotondita'mentale sufficiente per essere definito "civile" , all'avanguardia", "futurista". Provo dispiacere nel leggere la tua situazione e quella di tante altre persone che stanno vivendo il tuo stesso disagio..dispiacere per la condizione di impotenza . Il mio paese ha bisogno di gente giovane e volonterosa nel risolvere i problemi . Grazie a te

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