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Dottor Google e la moderna strage degli innocenti

Claudio Borghi, senatore della Lega, ha presentato un emendamento al decreto ‘Liste d’attesa’ per cancellare l’obbligo vaccinale per i minori fino a 16 anni. Sonoramente bocciato il suo tentativo di blitz. Ma ci riproverà. La politica resti con le antenne alte

Paolo Gualandris

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pgualandris@laprovinciacr.it

14 Luglio 2024 - 05:30

Dottor Google  e la moderna  strage degli innocenti

Claudio Borghi, senatore della Lega, capogruppo della commissione Bilancio a Palazzo Madama

Dottor Google ha colpito ancora. Mentre in Europa si assiste a una preoccupante ondata di morbillo (tra gennaio e marzo scorso sono stati segnalati ufficialmente 56.634 casi, con 4 morti) ecco che in Italia, invece, c’è chi, dal suo scranno in Senato, anziché affidarsi all’evidenza scientifica e occuparsi della tutela della salute pubblica, continua a portare avanti battaglie no vax. Si tratta di Claudio Borghi, senatore della Lega, capogruppo della commissione Bilancio a Palazzo Madama, che ha presentato un emendamento al decreto ‘Liste d’attesa’ per cancellare l’obbligo vaccinale per i minori fino a 16 anni e i minori stranieri non accompagnati. In particolare, propone che i vaccini contro morbillo, rosolia, parotite e varicella e altre cinque patologie non siano più obbligatori, ma solo «raccomandati», differenza di quanto prevede oggi la legge Lorenzin del 2017. Altra richiesta è consentire che i bambini che non sono stati vaccinati per queste malattie possano essere iscritti alle scuole per l’infanzia (comprese quelle private non paritarie).

L’emendamento ha avuto vita breve, fortunatamente in settimana la proposta verrà giudicata «inammissibile» dalla commissione Salute del Senato in quanto estranea alla materia della legge alla quale è collegata. Ma siamo solo al primo tempo della vicenda. Il pericolo resta dietro l’angolo. Come commenta il diretto interessato, quella della commissione «è una considerazione formale non una bocciatura nel merito quindi riproporrò l’emendamento in un altro provvedimento più adatto». Insiste, Borghi, nonostante la comunità scientifica e larga parte di quella politica (autorevoli esponenti di centrodestra compresi) abbiano sonoramente bocciato il suo tentativo di blitz.

Valgano per tutti le dichiarazioni al nostro giornale di Claudia Balotta, l’infettivologa cremonese che per prima ha isolato il ceppo italiano del Coronavirus: «Quella sull’eliminazione dell’obbligo vaccinale pediatrico è una proposta tanto irresponsabile quanto pericolosa». Partiamo da un presupposto, sottolinea l’infettivologa: «I vaccini sono stati una conquista al pari dell’acqua potabile. Metterli in discussione non è questione di libera scelta come si vuole fare credere, ma al massimo di libera scelta se stare o meno in una comunità. Perché parliamo di malattie che potrebbero diventare molto pericolose per sé e per gli altri».

Le fa eco Alberto Villani, responsabile della Uoc di Pediatria generale e malattie infettive del Bambino Gesù di Roma, che sta sostenendo una petizione sull’obbligo vaccinale contro il morbillo. Lo specialista ricorda gli oltre 550 casi di questa malattia registrati da inizio 2024 ed evidenzia che quest’anno abbiamo avuto anche decessi di bambini a causa della pertosse. «Forse si dimentica che il morbillo è una malattia serissima che può essere letale soprattutto per i più piccoli non vaccinati», aggiunge sottolineando che «è un privilegio vivere in un Paese in cui viene assicurata una completa copertura vaccinale, un vero e proprio patrimonio».

Togliere l’obbligo di vaccino proprio adesso che il virus in Italia registra focolai e casi in netto aumento rispetto agli anni precedenti è una follia. Eliminarlo per i minori su morbillo, parotite, rosolia e varicella altro non è che una regressione sul piano del diritto alla salute e del riconoscimento del grande valore dei progressi scientifici. La sbandierata libertà di scelta si fa arbitrio dal momento che mette a rischio i soggetti più deboli, che per motivi diversi non possono sottoporsi al vaccino, e diventa addirittura un autogol per chi ha fatto carte false (purtroppo sono in molti, ahinoi) per aggirare l’obbligo: niente immunizzazione di massa, massimo rischio.

L’obbligo di vaccinazione introdotto nel 2017 ha portato alla copertura dall’87 per cento di quell’anno al 94, avvicinando l’Italia all’immunità di gregge contro il morbillo. Malattia, questa, che ha una contagiosità paragonabile alle varianti più infettive del Covid e può causare polmoniti o encefaliti. Analogo ragionamento potrebbe essere fatto riguardo la rosolia, che raramente dà conseguenze gravi, ma che può portare, se colpisce donne nel primo trimestre di gravidanza, ad aborti spontanei, alla nascita di bambini che muoiono poco dopo la nascita oppure generare in loro sordità congenita, cecità, invalidità neurointellettive o patologie del miocardio, come ha ricordato Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità.

L’obiettivo dichiarato della legge Lorenzin era «aumentare la copertura vaccinale in tutto l’arco della vita» degli adolescenti, in particolare per contrastare la crescita dei casi di morbillo. Si sperava che il pesantissimo tributo di dolore e perdita di vite umane causate dall’epidemia Covid avrebbe potuto assottigliare l’esercito dei no vax, ma l’Italia è un Paese che dimentica facilmente le lezioni della Storia. Ed ecco che tornano in questi giorni a proliferare fake news a sostegno della proposta di abolizione della vaccinazione obbligatoria dei più piccoli. A partire dal suo ‘campione’, il senatore Borghi, che in un video postato su X afferma che «In Europa solo noi e la Francia abbiamo questo obbligo: tutti gli altri Paesi non ce l’hanno l’obbligo e le cose vanno meglio». Falso.

Secondo l'Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie - come ha accertato il sito di fact-checking pagellapolitica.it - dieci Paesi europei hanno tutti almeno dieci vaccini obbligatori per i bambini più piccoli. Oltre all’Italia, le vaccinazioni obbligatorie sono dieci in Repubblica Ceca e Slovenia, sono 11 in Bulgaria, Croazia, Francia, Ungheria, Polonia e Slovacchia, mentre in Lettonia sono 14, il numero più alto di tutti. Basta una sola menzogna perché il dubbio travolga tutta una vita, afferma un vecchio ma saggio motto. Mollare adesso che stiamo assistendo a una recrudescenza di malattie infettive che possono essere letali e invalidanti per la salute dei bambini, sarebbe da irresponsabili.

I politici populisti che si ergono a dottori e pretendono di indicare la strada alla medicina sono pericolosi. Fortunatamente nella stessa maggioranza di governo si sono levate alte le voci contro la proposta di Borghi. Come quelle di Antonio Tajani, segretario di FI, che ha liquidato l’emendamento con un deciso «far vaccinare i bambini contro il morbillo non può essere una scelta parlamentare o di partito». O del leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, che senza giri di parole parla di «sciocchezza scientifica. La salute dei bambini non può essere messa in discussione per un pugno di voti o per rincorrere i no vax».

Un dibattito solo all’inizio, Borghi riproporrà il suo emendamento, la politica resti con le antenne alte. Queste riflessioni, con tutta probabilità sono destinate a scatenare le solite (scontate peraltro) reazioni di leoni da tastiera terrapiattisti innamorati di teorie bislacche come le scie chimiche e altre amenità. Pazienza, meglio essere oggetto di strali di fanatici che complici di una moderna strage degli innocenti.

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Commenti all'articolo

  • Benny

    14 Luglio 2024 - 15:07

    Chi ha a cuore la nostra salute …quella dei nostri figli Quella dei nostri nipoti. come può votare …eleggere questo personaggio incompetente parassita che occupa una poltrona che non gli appartiene ……che competenze ha nel campo medico?

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