È la storia di un trentenne che insegna materie letterarie in un piccolo paese della provincia di Salerno che dopo una delusione in amore (la fidanzata, Irene, lo tradisce e il progetto di matrimonio va in fumo) e il taglio delle supplenze da parte del ministero della pubblica istruzione, spronato dai genitori, una madre umile e un padre tenace con empiti rivoluzionari, decide di andare a Milano per un incarico di tre mesi. A Milano per Giuseppe, il protagonista, si apre un mondo nuovo: si trova a vivere con tre ragazzi, un ingegnere cinese impiegato come tecnico in una multinazionale; un marocchino che ha la moglie in patria e fa il cameriere in un ristorante siciliano; un professore precario come lui, che viene dalle zone terremotate dell'Abruzzo. Diversissimi per origine, cultura, formazione, i quattro si scoprono simili: guadagnano lo stesso niente, condividono il medesimo nulla e nutrono un identico scontento. Il mercato del lavoro e della disoccupazione ha di fatto realizzato l'uguaglianza sociale, annullato le distanze, livellato i desideri e le speranze. Il protagonista avrà l'opportunità di recarsi in Portogallo per un dottorato su Pessoa e qui incontrerà un nuovo amore. 'Pronti a tutte le partenzè è il secondo romanzo di Marco Balzano che ha esordito con 'Il figlio del figliò (Avagliano) tradotto con successo in Germania. Oltre ad un saggio su Leopardi, 'I confini del solè (Marsilio) ha al suo attivo anche due raccolte di poesie 'Particolari in controsensò (Lietocolle) e 'Mezze verita« (La Vita Felice). Anche per il suo amore per la poesia ha scelto un verso di Ungaretti per dare il titolo al libro: »Mi interessava chiarire - ha affermato in un'intervista - che anche partire per tornare a casa è una partenza e scegliere di restare per cambiare da dentro le cose è più che legittimo«. Giuseppe, costretto anche a fare il cameriere per vivere a Milano, come i suoi coinquilini, ha la possibilità di prendere coscienza 'politicà grazie ad un personaggio soprannominato Tarzan che, nonostante alcune idee certo non progressista, ad un certo punto sale su una gru per chiedere il lavoro. C'è la descrizione della Milano degli anni della crisi: le strade multietniche come via Paolo Sarpi e Carlo Farini ma anche di una vecchia Milano fatta di solidarietà e descritta attraverso l'anziana zia, emigrata tanti anni prima che vive in via Serra, quasi sulla tangenziale, in un condominio apparentemente anonimo dove però si incontra con una coetanea 'la sciura» per giocare a canasta. La storia è ricca di riferimenti letterari di grande spessore a cominciare dai titoli dei ventidue capitoli, ognuno dei quali è un verso della Divina Commedia. 'A retro va chi più di gir s'affanà (XI Purgatorio) è il titolo del capitolo iniziale che descrive la delusione amorosa e la perdita delle supplenze da parte del protagonista fino all'epilogo 'E riposato de la lunga vià (V Purgatorio).