L'ANALISI
23 Dicembre 2025 - 12:48
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CREMONA - Acrobatiche Poetiche, la rassegna di teatro off organizzata da Alceste Ferrari, è un corpo fragile ma resiliente: il segno della volontà di un operatore, Ferrari, di promuovere il teatro sommerso e le giovani compagnie in un territorio. Il primo passo è stato quello di fare di Acrobatiche Poetiche una sorta di circuito che, in partnership con il Fringe Festival di Milano e Catania, tocca non solo Cremona – con la doppia sede occasionale di Filo e Monteverdi – ma anche i Comuni di Ostiano, Rivolta d’Adda, Rivarolo del Re e Torre de' Picenardi.
Il cartellone 2025 ha proposto dieci spettacoli per 40 date, portando in scena oltre 20 artisti e impegnando 29 professionisti dello spettacolo fra tecnici, musicisti e collaboratori alla regia. In tutto sono stati coinvolti e raggiunti 1187 spettatori. «Sono numeri che celano volti, corpi, mani, voci ed emozioni condivise – spiega Ferrari -. Il coinvolgimento delle cinque amministrazioni comunali, della Provincia di Cremona e di Regione Lombardia, che finanzia il progetto, è stato determinante, così come la squadra di collaboratori che mi ha affiancato in questi mesi: Melania, Valery, Saul, Pavel e Carla. Senza di loro tutto ciò non avrebbe avuto lo stesso sapore. Infatti, proprio quando tutto è stato più complesso, si è misurato il senso profondo del nostro lavoro: portare il teatro dove fatica ad arrivare, creare relazione anche quando sembra impossibile. È in questo che una rete dimostra di essere viva, resistente, capace di crescere. Ogni spettacolo ha lasciato un segno, ogni replica ha contribuito a costruire un racconto collettivo che va ben oltre una graduatoria. Il vero successo è la comunità teatrale che abbiamo creato insieme».
Ed è con questo scopo, e con un pizzico di voglia di giocare, che nell’edizione appena conclusa l’organizzazione ha chiesto agli spettatori di votare lo spettacolo preferito. L’allestimento più votato è stato Filo dello Spedale di Ermanno Rovella, su testo e regia di Alice Bignone, seguito da Creaturamia di e con Marianna Esposito; al terzo posto si è classificato Capinera di e con Rosy Bonfiglio. Il gruppo vincitore è invitato a presentare la sua nuova produzione all’interno di Acrobatiche Poetiche 2026.
È questa una sorta di cronistoria quantitativa di una rassegna che merita attenzione e che paga il fio di non avere una sede stabile in città. Il pregio di Acrobatiche Poetiche sta nella forza di mostrare realtà giovani che spesso sfuggono ai circuiti ufficiali: un teatro d’arte sommerso, ricco di voglia di fare, affamato di date e di opportunità per fare dell’arte un mestiere e una professione di creatività sostenibile. Realtà come Acrobatiche Poetiche e la determinazione di Alceste Ferrari fanno bene e raccontano di un teatro che resiste, che ha il desiderio di far crescere giovani artisti e di dare loro l’opportunità di esprimersi con tutti i loro limiti e fragilità. Solo per questo la rassegna meriterebbe maggiore attenzione.
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