La tradizione risuona grazie a Lodi

PIADENA DRIZZONA - Un lascito di 18 strumenti affinché possano essere usati per sempre. La donazione è stata decisa da Sergio Lodi – fratello del pedagogista Mario – a favore dell’orchestra di mandolini e chitarre della città di Brescia dove vi ha suonato per 13 anni.

Lodi ha incontrato nei giorni scorsi anche la sindaca Federica Ferrari per illustrarle la donazione. «L’incontro è stato soprattutto l’occasione per ripercorrere la sua vita di musicista e anche un buon tratto di storia della musica del nostro paese e del nostro territorio», ha spiegato Ferrari.

Negli anni ’50 suona con il Complesso Caratteristico Piadenese, nato nel negozio di un barbiere sotto i portici di via Libertà. Successivamente suona nelle orchestre Max Corradini e nell’Harlem di Canneto sull’Oglio. Con queste orchestre ha la possibilità di esibirsi anche fuori provincia e fuori regione.

Con l’orchestra Sterzati le esibizioni proseguono anche all’estero, per esempio in Spagna. Nel 1962 nasce il Gruppo Padano, inizialmente composto da Sergio Lodi, Delio Chittò, Amedeo Merli (Chittò e Merli successivamente diventeranno il Duo di Piadena), Bruno Fontanella e Cesarina Flisi, a cui presto si uniscono altri giovani, come Policarpo Lanzi, Adolfo Nolli, Ortis Robusti.

Le finalità sono il recupero delle manifestazioni della cultura e dell’espressività popolare, attraverso lo studio specifico della musica tradizionale. Grazie a questo gruppo Piadena arriva alla ribalta nazionale. In tutti questi anni di attività, Lodi ha raccolto numerosi strumenti a plettro, 18 dei quali verranno dati in lascito all’orchestra, perché possano continuare ad essere utilizzati.

Proprio come ringraziamento per questo lascito, l’orchestra sarà in paese per il concerto 'Buon anno alla comunità. Omaggio a Sergio Lodi', che si terrà domenica 4 gennaio 2026 alle 16.30, nel teatro dell’oratorio parrocchiale.

«Come amministrazione desideriamo ringraziare Lodi, per l’impegno profuso in tutta la sua vita, per diffondere il messaggio e il valore della musica, del canto popolare e degli strumenti a plettro», conclude Ferrari.

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