L'ANALISI
DANZA
24 Novembre 2025 - 08:22
Gli studenti dello Stanga davanti alla Scala
CREMONA - Fa un certo effetto entrare nel foyer della Scala e ritrovarsi a salutare cremonesi, ogni piè sospinto.
È accaduto con Serata William Forsythe The Blake Works con il corpo di ballo scaligero, un omaggio al grande coreografo e alle sue ultime creazioni: Prologue su musiche di James Blake in cui le pause della composizione diventano l’occasione per una riflessione coreutica sul respiro del corpo, in cui la tradizione del balletto classico viene elegantemente sporcata dalla contemporaneità, divenendo altro ma non tradendo sé stesso.
In The Barret Project Forsythe e Blake documentano i mesi terribili della pandemia, quando i ballerini, pur di non rimanere fermi, usavano ogni appiglio pur di rimanere in allenamento.
Blake Works 1, creato per il Balletto dell’Opera di Parigi, porta a sintesi il profondo affetto del coreografo per il balletto classico e fa rivivere momenti iconici di grandi maestri del genere, un gioco di citazioni che non fa perdere la gradevolezza dell’insieme.
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Questo il testo, questo lo spettacolo visto da almeno 150 cremonesi, due pullman organizzati dal Ponchielli e un altro dalle Acli, una trasferta nel tempio della lirica che ha sedotto e dimostrato la capacità del teatro meneghino di offrirsi come fruibile e aperto a pubblici diversi, nel segno della Scala per tutti, voluta mezzo secolo fa da Paolo Grassi e la cui lezione prosegue con forza e convinzione.
A occuparsi della promozione del pubblico e del coinvolgimento di pubblici diversi: dai cral agli studenti ai progetti speciali di alfabetizzazione alla lirica, alla musica e all balletto è un cremonese, Carlo Torresani.
In questa promozione dei linguaggi performativi va letta anche la partecipazione di 50 studenti dell’Itas Stanga che hanno assistito, non senza stupore e adeguatamente preparati, al lavoro di Forsythe, iniziativa curata dalla docente Teresa Rimoli e che rappresenta una tradizione per l’istituto a indirizzo agrario.
Dall’emozione di entrare nel teatro più importante del mondo al confronto con un linguaggio non familiare, l’arricchimento formativo passa anche e soprattutto attraverso esperienze che solo apparentemente non hanno nulla a che fare con l’indirizzo di studio, ma non c’è indirizzo che tenga davanti al fascino della bellezza.
Questo, si crede, sia valso sia per i ragazzi dello Stanga, quanto per i 150 cremonesi in pullman che hanno partecipato alla Serata William Forsythe.


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