Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

IL LIBRO

Sorridere alla vita: il regalo di ‘Amico Osvy’

Dal 18 novembre in edicola con La Provincia il volume su Marcotti. Da mercoledì 13 le prenotazioni

Barbara Caffi

Email:

bcaffi@laprovinciacr.it

12 Novembre 2024 - 12:28

Sorridere alla vita: il regalo di ‘Amico Osvy’

CREMONA - In tutte le foto sorride. Oppure fa smorfie sceme, di quelle che fanno i bambini. E non è quasi mai solo: che sia in viaggio, a un concerto o davanti a una torta gigante, è sempre circondato da un sacco di gente che dà l’impressione di essere matta come lui. Un’altra cosa va detta: difficile, praticamente impossibile parlare di Osvaldo Marcotti al passato. Ha vissuto tanto intensamente da essere ancora più che presente nella vita di quanti lo hanno conosciuto e amato e di quanti hanno condiviso con lui un pezzo di strada.

Dopo la sua morte, è nata AMO, l’Associazione Marcotti Osvaldo che opera in campo socio-assistenziale, comprando beni e presidi medici per malati in condizione di bisogno e dando sostegno materiale psicologico e materiale a malati e famiglie. AMO, inoltre, istituisce borse di studio e organizza volontariato per persone bisognose. Per raccogliere fondi e sensibilizzare sul tema e per far conoscere Marcotti, è nato Amico Osvy, un libro di Andrea Sozzi. Il volume, edito da AMO, sarà in vendita nelle edicole a partire dal prossimo 18 novembre al costo di 13,70 euro (più 1,30 euro per il costo del quotidiano La Provincia in abbinata facoltativa) Amico Osvy sarà in distribuzione fino al 31 gennaio 2025, ma se lo si acquista prima può essere un’ottima idea per un regalo natalizio. In ogni caso, il volume può essere prenotato già da domani.

osvy

«Difficile parlare di Osvaldo Marcotti senza cadere in un monumentale bagno di retorica, che lui per primo non avrebbe sopportato. Eppure, questo romanzo valeva maledettamente la pena di essere scritto, perché porta con sé ricordi e insegnamenti che non devono cadere nell’oblio», ha scritto Claudio Ardigò nella Prefazione.

E aggiunge: «La beatificazione non è prevista, e serve un po’ di fatica in più: serve frugare nei ricordi e nei pensieri per capire chi fosse veramente Osvy (...) Una vita sintetizzata in due parole: ‘Grazie e Scusami’, metafora ideale del suo sguardo sulla vita, che tutti noi abbiamo imparato a condividere con lui. Osvy ci ha insegnato che in ogni passo che faremo troveremo la nostra meta: un viaggio lungo ma dolcissimo, rivisitato dopo la sua perdita; dove da adulti consapevoli, in queste pagine, affronteremo in sua compagnia un percorso sicuramente non facile, con la sua famiglia e con gli amici (...) questo libro non vuole essere un gesto retorico o pietistico, due parole che si sentono spesso oggi, in una società che vive di strumentalizzazione, portandoci frequentemente a distoglierlo sguardo dal nucleo essenziale, problematico e stimolante, della disabilità; la sua amicizia, il suo essere così speciale è difficile da raccontare e spiegare».

Osvaldo Marcotti era affetto da atrofia muscolare spinale di tipo due, una malattia neurodegenerativa grave per la quale alla fine degli anni Settanta non esisteva cura. È una patologia che impedisce progressivamente ai muscoli di funzionare. Interessa prima le gambe, poi le braccia e più avanti i muscoli della respirazione a cominciare dalla funzionalità del diaframma.

Quando Osvaldo è nato, nel 1979, non c’erano cure e l’aspettativa di vita non superava i 18-20 anni. Osvy è morto nel 2019, a quarant’anni, e ogni giorno lo ha vissuto con intensità. Fin dalla prima diagnosi - quando Osvy aveva quasi un anno e mamma Tina si è insospettita perché non accennava né a gattonare né ad alzarsi in piedi -, la sua disabilità viene vissuta con grande pragmatismo. In carrozzina, ma sullo scuolabus insieme agli altri bambini di Vidiceto diretti alla scuola di Cingia de’ Botti. In carrozzina, ma allo stadio con il papà Carlo, il fratello Marco e un’infinità di amici.

In carrozzina, ma in piscina anche senza poter fare il bagno. Osvaldo «non chiedeva mai spiegazioni. Non chiedeva del proprio futuro - scrive Sozzi -. Viveva la vita accettando, in apparenza, tutto quel che veniva e non curandosi di ciò che non poteva arrivare».

Aggregatore’ di persone, ingegnere, grande giocatore di briscola, solare e altruista: Osvaldo è anche disabile, ma dalla vita prende tutto ciò che può. Il ritratto di Marcotti che emerge da Amico Osvy commuove e rallegra al tempo stesso: è un libro che vale davvero la pena di leggere.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400