L'ANALISI
06 Febbraio 2019 - 16:56
CINGIA DE’ BOTTI (Vidiceto) - «Carissimo Osvaldo, quanto vorremmo poter tornare indietro e avere ancora un po’ di tempo da trascorrere insieme a te. Sei stato il cemento che prima ci ha uniti e poi ci ha legati». Con queste parole, mercoledì 6 febbraio, ai funerali di Osvaldo Marcotti, scomparso a 40 anni, un’amica del defunto ha interpretato il sentimento comune ai tantissimi presenti. Così tanti che molti hanno ascoltato la funzione dagli altoparlanti posti all’esterno.
Affetto da una grave malattia degenerativa, si era laureato in ingegneria informatica e lavorava da casa, dove viveva con la mamma e una zia. Osvaldo, che lascia anche un fratello, Marco, era molto conosciuto e stimato, anche perché nonostante le sue difficoltà fisiche, aveva sempre vissuto con grande forza e determinazione.
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