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CREMONA. L'INCONTRO

Il piacere di tornare in piazza tra passato e presente

Il professor Angelo Landi ha presentato il quinto quaderno della Società Storica Cremonese

La Provincia Redazione

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04 Giugno 2024 - 09:16

Il piacere di tornare in piazza tra passato e presente

Angelo Dandi e Angela Bellardi

CREMONA - Il chiostro di Sant’Abbondio ha conferito eleganza e bellezza all’incontro di presentazione del quinto quaderno della Società Storica Cremonese, presieduta da Angela Bellardi, Piazze in dialogo, curato da Nicola Arrigoni e Sonia Tassini.

L’incontro ha chiuso l’anno sociale del sodalizio e lo ha fatto dando dignità editoriale all’omonimo ciclo di incontri che fra il 2021 e 2022 la Società Storica organizzò in tempi in cui la piazza – spazio di socialità per eccellenza – era preclusa a causa del Covid. A illustrare il volume composto dai contributi di Marina Volonté, Mariella Morandi, Elisabetta Bondioni, Fabrizio Loffi, Gian Luca Barbieri, Giovanni Fasani oltre a quelli dei curatori, è stato illustrato da Angelo Landi, docente al Politecnico di Milano e capodelegazione del Fai.

Landi è partito sottolineando l’importanza della scrittura e del fare memoria della storia della città e degli studi che di essa si occupano, anche mediante la documentazione di cicli di incontri e conferenze. Non da ultimo non ha potuto non sottolineare il valore terapeutico della bellezza, della possibilità attraverso il bello di trovare un benessere e un’armonia possibile che fa bene allo spirito e al corpo. Tutto ciò per dare conto di quanto anche la cornice architettonica della presentazione di Piazze in dialogo abbia giocato una sua funzione. Dalla pagina bianca che si costruisce di parole e storie allo spazio della bellezza abitata il passaggio alla piazza e alle sue funzioni è stato dolce e naturale.

Angelo Landi ha tenuta una vera e propria lectio riflettendo sul rapporto fra spazi urbani e socialità, mettendo in rilievo come oggi le piazze rischino di essere piazzali e parcheggi, di come l’utilizzo delle macchine abbia denaturalizzato gli spazi della città, la loro vivibilità. Inventare la piazza non si può, la piazza è luogo che nasce nel cuore della comunità, ben lontano da quei non-luoghi in cui il filosofo Marc Augé ha individuato lo scarto dell’ipermodernità. Presente e passato coesistono, la piazza come spazio di fruizione della città e di socialità è stato analizzato da Landi con incursioni al contesto locale, supportate da una riflessione di carattere architettonico e filosofico di grande suggestione e incisività.

Dai segni della romanità alle trasformazioni di quella piazza inventata che è stata piazza Roma, dalle piazze apparentemente minori, angoli di bellezza, come piazza Padella e piazza Antonella alla storia di piazza Filodrammatici, Landi ha passato in rassegna i diversi saggi, legandoli a un più ampio pensiero sulla necessità di tutela del patrimonio urbanistico, ma soprattutto sull’urgenza di restituire ai luoghi l’umanità che è loro dovuta e che le macchine ci hanno sottratto, Nessuna nostalgia di un passato idealizzato, ma la consapevolezza che il corpo fragile della città è speculare a quello della comunità. Applausi alla fine e un arrivederci in autunno con nuove iniziative della Società Storica Cremonese.

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