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A TEATRO

Al Ponchielli l'insostenibile leggerezza dell'amore con un lieto fine

Abbati nell’operetta ‘Al Cavallino bianco’. «Quando è stato fondato il teatro, 276 anni fa, io c’ero già»

Barbara Caffi

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bcaffi@laprovinciacr.it

27 Dicembre 2023 - 10:51

Al Ponchielli l'insostenibile leggerezza dell'essere con un lieto fine

Corrado Abbati

CREMONA - «Ho visto lei che bacia lui, che bacia lei, che bacia me», ha cinguettato Annalisa per tutta l’estate e Al Cavallino bianco si vive un po’ così, in un saliscendi di sentimenti briosi, gelosie e amori non ricambiati. Bastano una locanda in una località dal nome impronunciabile, i bagni di sole in costume da bagno (e c’è pure l’azzardo di un quasi nudo maschile) e le avventure sulle piste da sci con i maglioncioni di lana spessa e l’ambientazione è perfetta per dare il la al gioco dell’amore, che nell’operetta si conclude sempre con il lieto fine. A dare voce, anima e corpo a uno spettacolo senza tempo sono Corrado Abbati e la sua compagnia, in scena ieri al Ponchielli per la milionesima, applauditissima volta. In attesa del prossimo appuntamento, perché tra Abbati e Cremona c’è un rapporto speciale, un affetto cresciuto nel corso degli anni. «Mi hanno detto che il Ponchielli il 26 dicembre di 276 anni fa», dice Abbati a spettacolo concluso, quando le luci sono già accese ma il pubblico non ha nessuna intenzione di lasciare il teatro. «Io c’ero già - ammicca - e ci sarò anche tra 276 anni».

Lui, Antonella Degasperi e Fabrizio Macciantelli sono le colonne di un gruppo che dal ‘92 calca i palcoscenici di tutta Italia: cantano, recitano, ballano, hanno tempi comici impeccabili e soprattutto la simpatia che li rende beniamini del pubblico che li considera di casa ovunque vadano. Loro ricambiano con garbo ed eleganza, battute mai volgari, mai un gesto fuori posto e tanta, tantissima voglia di spendersi. Insomma, davvero una boccata d’ossigeno.

cavallino

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Davide Zaccherini (Leopoldo) e Antonella Degasperi (l’ostessa Josefa). FOTOLIVE/Paolo Cisi


Al Cavallino bianco è un’operetta di Ralph Benatzky che sta per compiere un secolo, ed è una favola moderna dove gli amori si ricompongono con un sorriso. L’adattamento dello stesso Abbati - che interpreta il commendator Pesamenole, un bauscia milanese - guarda a una versione televisiva degli anni Settanta con Gianrico Tedeschi che ha fatto epoca.

Applausi a tutta la compagnia: Davide Zaccherini (Leopoldo), Mariska Bordoni (Ottilia), Gaëtan Waterkein (l’avvocato Bellati), Claudio Ferretti (Sigismondo), Giulia Ferrari (Claretta), Matteo Catalini (Rudi) e Jana Sendjukowa (Franzi) con Degasperi nei panni di Josefa e Macciantelli in quelli di Hinzelmann e il Balletto di Parma impegnato nelle coreografie di Francesco Frola. Si esce dal Ponchielli che è buio, e si ha il cuore leggero.

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