L'ANALISI
19 Giugno 2023 - 08:33
L’ensemble Concerto Italiano diretto da Rinaldo Alessandrini
CREMONA - Grande successo ieri sera alla chiesa di Sant’Agostino, con ‘Come veggiamo usarsi ne’ madrigali moderni’, concerto tutto dedicato alla vastissima e raffinatissima produzione madrigalistica di Monteverdi. Chiesa stracolma e pubblico internazionale. Il programma non è articolato didascalicamente, ma, con ben maggiore efficacia, presenta una alternanza di madrigali che appartengono a libri diversi dell’opera monteverdiana. Questo rimescolamento di carte, accentuato dall’inserimento della Sonata terzadecima di Fontana e della splendida Bergamasca di Uccellini, rinfresca veramente l’esecuzione, combinando esperienze musicali differenti secondo un percorso che è una climax ascendente, una progressione – anzi, un vero e proprio progresso – costante verso l’inesplorato, sconfinando nel rivoluzionario. Il concerto prosegue senza pause, costruendo un’unica parabola – per così dire – narrativa, in un intreccio variegato e, al tempo stesso, straordinariamente coeso.
Di questi madrigali, atto di puro godimento è, assieme all’ascolto della musica, la comprensione e l’apprezzamento del gusto della parola. Si sviluppa, infatti, anche grazie a Monteverdi, un modo tutto nuovo di concepire il testo cantato: la poesia si fa tutt’uno con la musica, con essa si sposa, si sviluppa, si esprime nella sua più avvolgente natura. Nel processo di maturazione artistica del divin Claudio, infatti, il passaggio fondamentale è proprio la fondazione di quella seconda pratica che rivoluzionò la storia della musica, conferendo egual dignità a testo poetico e testo musicale, che si fondono in un connubio prezioso. Sul palco allestito davanti all’altare di Sant’Agostino, l’ensemble Concerto Italiano, diretto da Rinaldo Alessandrini, ha restituito una esecuzione di rara bellezza, con particolare cura della parola, espressa in tutta la sua brillantezza. Ovazioni entusiastiche hanno coronato l’esecuzione dell’ensemble, costretto a concedere due gustosissimi bis: Lasciate i monti dall’Orfeo di Monteverdi, eseguito, tra l’altro, con maestria e delicatezza assolutamente magnetiche; e O Mirtillo, Mirtillo anima mia, dal Quinto libro. Un vero trionfo barocco.
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