L'ANALISI
16 Marzo 2023 - 09:13
L’esibizione del Quartetto Thumos
CREMONA - E alla fine è la musica che esplode, che dirompe, che riempie la sala Stradivari di palazzo Stauffer e sembra incuriosire anche i puttini che occhieggiano dai soffitti affrescati. È il Quartetto Thumos - musicisti giovanissimi del Conservatorio di Milano, uniti in ensemble dall’estate dello scorso anno - a dare vita e concretezza a un impegno che unisce la Fondazione Stauffer e il Consorzio liutai Antonio Stradivari. La collaborazione tra i due enti durerà (almeno) tre anni e il primo passo è stato formalizzato ieri mattina. Il Quartetto d’archi del Consorzio - realizzato sotto la supervisione dei maestri Stefano Conia e Giorgio Scolari - è entrato nella disponibilità della Stauffer, che lo metterà a disposizione dei propri talentuosi studenti e che contribuirà a farne un testimonial d’eccezione della musica, della liuteria, di Cremona. È solo il primo passo, altri verranno, a cominciare dalla presenza del Quartetto del Consorzio all’Istituto italiano di cultura di Tokyo, la prossima estate.
«Fin dalla sua nascita la Fondazione Stauffer ha avuto come scopo la valorizzazione della vocazione artistica e liutaria di Cremona - conferma Alessandro Tantardini, presidente della Stauffer -. Il nostro statuto ha cinquant’anni, ma è ancora attualissimo: allora si diceva di contribuire a far risorgere la liuteria, oggi la liuteria cremonese è tornata a essere una realtà consolidata e il nostro impegno continua. Questo palazzo è un luogo in cui si incontrano studenti, maestri, musicisti, scambiandosi esperienze. È una visione, questa, che la Stauffer, vuole portare nel mondo. Gli strumenti del Quartetto saranno suonati, non vogliamo farne dei pezzi da museo rinchiusi nelle teche: da loro deve nascere musica e così sarà anche a Tokyo».
Gli strumenti del Quartetto non sono copie fedeli, ma «strumenti ispirati», come precisa Giorgio Scolari. I modelli sono i capolavori delle collezioni cremonesi, ovvero il violino Stradivari Il Cremonese 1715, di proprietà del Comune, e i tre strumenti della Stauffer: la viola Amati 1615, il violino Guarneri del Gesù 1734 e il violoncello Stradivari Stauffer - ex Cristiani. «Questo è un accordo tra due privati che in passato sono stati anche lontani, ma che ora hanno trovato un’intesa comune ed è meraviglioso - conferma Giorgio Grisales, presidente del Consorzio liutai -. È un momento importante per Cremona perché certe collaborazioni non sono mai scontate e il cammino non è stato semplice. È apprezziamo il fatto che questi strumenti suoneranno e serviranno a far conoscere l’eccellenza della liuteria cremonese. Neppure il Consorzio vuole degli strumenti chiusi nelle teche dei musei, noi gli strumenti li facciamo per essere suonati».
«Quando in occasione del venticinquesimo anniversario della costituzione del Consorzio abbiamo deciso di fare il Quartetto - spiega Scolari - tutti i liutai hanno dato la massima disponibilità. Hanno contribuito in tanti e ognuno ha messo nella realizzazione la propria competenza, le proprie capacità, la propria passione. Questo Quartetto in realtà ha già suonato, anche se oggi (ieri per chi legge, ndr) è il giorno del debutto ufficiale. Abbiamo voluto provare gli strumenti con i musicisti per ascoltare le loro impressioni e i loro suggerimenti. Da questi confronti noi liutai abbiamo sempre qualcosa da imparare».
«Non possiamo che essere felici di questa iniziativa - interviene Simone Gramaglia a nome dei moschettieri del Quartetto di Cremona che all’Accademia Stauffer tengono un corso -, visto che contribuisce a valorizzare nello stesso tempo la liuteria, la musica e i giovani. Anche noi pensiamo che gli strumenti esistano solo per essere suonati e per dare vita alla musica». «La Camera di commercio - conclude Gian Domenico Auricchio, commissario straordinario dell’ente camerale - ha sempre sostenuto la liuteria cremonese con la consapevolezza che rappresenti una risorsa particolarmente importante per Cremona, per il suo territorio e per il nostro sistema imprenditoriale, in Italia e all’estero. Mi complimento con il presidente Tantardini, con il presidente Grisales e con i maestri del Consorzio Liutai per avere realizzato questa importante iniziativa che lega sempre più la liuteria alla musica, che valorizza i giovani musicisti di talento e i giovani maestri liutai che hanno collaborato per la realizzazione degli strumenti».
Una cerimonia informale e poco ingessata, che impedisce di indulgere troppo nella retorica. Lo dimostrano proprio i ragazzi del Quartetto Thumos (Silvia Borghese, Francesca Boscarato, Sebastiano Favento e Alessandro Mauriello), che eseguono con impeto e passione due movimenti di Brahms e Ravel: e davvero in quel momento c’è spazio solo per la musica.
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