L'ANALISI
MUSICA A CREMONA
08 Dicembre 2022 - 08:22
Federico Cortese, direttore dell'Harvard-Radcliffe Orchestra dell'Università di Harvard, con Paolo Petrocelli
CREMONA - È sempre più internazionale il futuro dell’Accademia Stauffer che, oltre ad attirare studenti e docenti da tutto il mondo, intreccia relazioni. Ne è una conferma il recente viaggio americano di Paolo Petrocelli, direttore generale dell’istituzione svizzero-cremonese. «C’è grande attenzione ed entusiasmo da parte dei colleghi americani verso il lavoro che stiamo portando avanti a Cremona sostiene -. C’è voglia di collaborare assieme per la costruzione di percorsi di cooperazione artistica e culturale solidi e di lungo periodo, a supporto dei giovani musicisti più meritevoli». Fin dallo scorso anno, con l’apertura dello Stauffer Center for Strings, la Fondazione Stauffer aveva sottoscritto accordi di collaborazione con accademie, conservatori, università e college con cui sono stati organizzati seminari e masterclass.
«È una grande soddisfazione vedere riconosciuto e apprezzato l’impegno della Fondazione Stauffer nella creazione di quella che sta diventando sempre più una vera e propria piattaforma internazionale d’eccellenza, capace di chiamare a raccolta su Cremona il meglio della comunità musicale mondiale», ha aggiunto Petrocelli, che nel corso della missione americana ha rinfocolato i contatti con alcune tra le più prestigiose realtà culturali statunitensi. Tornerà dunque allo Stauffer Center for Strings l’Università di Harvard, che per il secondo anno consecutivo sarà protagonista di una residenza artistica con un gruppo selezionato dei migliori strumentisti ad arco dell’Harvard-Radcliffe Orchestra. Si tratta della compagine orchestrale di Harvard ed è considerata la più antica orchestra sinfonica americana. Il prossimo anno, inoltre, si attiveranno poi due collaborazioni artistiche davvero d’eccezione, quella con la Juilliard School di New York, il conservatorio riconosciuto come il più importante al mondo, e la School of Music dell’Università di Yale, tra gli istituti di alta formazione musicale più prestigiosi a livello internazionale. Con entrambe le istituzioni, la Stauffer è al lavoro per la realizzazione di progetti innovativi e ambiziosi.
«A partire dall’inizio del prossimo anno, annunceremo tutti i dettagli di queste nuove collaborazioni, di cui siamo davvero molto orgogliosi. Le grandi istituzioni internazionali arrivano alla Stauffer, ma anche la Stauffer si sta preparando per andare nel mondo», anticipa Petrocelli, lasciando intuire una possibile ulteriore espansione delle attività della Stauffer all’estero. Ma l’educazione musicale oggi non può limitarsi alla teoria e pratica di uno più strumenti o alla conoscenza della storia della musica. Un musicista contemporaneo deve avere una visione - e quindi una formazione - multidisciplinare. Da qui, l’idea di attivare in seno alla Stauffer, tra gli altri, i Media Labs, dipartimento dedicato alla comunicazione e ai nuovi media. In questo ambito, lo scorso novembre si è tenuto un corso di giornalismo musicale tenuto da Joshua Barone, dal 2013 critico musicale del New York Times. E proprio il New York Times e Barone sono stati una delle tappe di Petrocelli. «Un passaggio bello e importante»: così Petrocelli definisce questa trasferta. «Un momento di crescita e internazionalizzazione per la Stauffer fatto ai massimi livelli. Ci siamo accreditati tra le massime istituzioni culturali americane, credo che sia un bel risultato non solo per noi, ma anche per tutta la città di Cremona».
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