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CREMONA: PARCO DEI MONASTERI

L’Archivio di Stato andrà nell'ex monastero di San Benedetto

Il complesso acquistato per un milione di euro donato dalla Fondazione Stauffer al Demanio

Barbara Caffi

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bcaffi@laprovinciacr.it

16 Marzo 2023 - 08:52

L’Archivio di Stato andrà  a San Benedetto

CREMONA - Il complesso dell’ex monastero di San Benedetto diventerà la nuova sede dell’Archivio di Stato, forse anche di quello Diocesano, mentre la chiesa omonima che si affaccia su via dei Mille ospiterà una sala polifunzionale dedicata a incontri, convegni e concerti. La Fondazione Stauffer nei giorni scorsi ha deliberato la donazione di San Benedetto - che rientra nel Parco dei monasteri - al Demanio. «Nell’ottica di una Fondazione aperta alla città - conferma il presidente Alessandro Tantardini - e confrontandoci con il soprintendente Gabriele Barucca abbiamo effettuato la donazione, chiedendo che vi fosse trasferito l’Archivio di Stato. Non è escluso inoltre che vi possa trovare spazio anche l’Archivio Diocesano. L’idea è di avere un luogo aperto e frequentato, in una zona vicina alle università. Per avviare i lavori, la soprintendenza ha già trovato due milioni di euro, più altri 350mila. Non saranno sufficienti, ma si metta in conto che trasferendo l’Archivio, lo Stato risparmierà i soldi dell’affitto pagato per l’attuale sede».

Il complesso di San Benedetto - monastero costruito intorno all’anno Mille, successivamente trasformato in caserma - fu acquistato dalla Stauffer per un milione di euro nei primi anni Duemila, quando il Parco dei monasteri avrebbe dovuto ospitare una sorta di cittadella della musica e della liuteria. Nel corso degli anni il progetto complessivo di recupero della zona si è via via modificato. Da qui la scelta della donazione allo Stato, finalizzata al trasferimento dell’Archivio che, a sua volta, ha da anni problemi di spazio. Già nell’85, l’Archivio di Stato aveva chiesto al ministero dei Beni culturali (da cui dipende) di potersi trasferire in uno spazio più grande e più idoneo. Quindici anni dopo l’ex caserma La Marmora era stata individuata come possibile sede, prevedendo cinque o sei anni di interventi prima del trasloco vero e proprio. Ma alla fine il ministero non aveva trovato i finanziamenti necessari e non si era fatto nulla.

Per quanto riguarda la chiesa, già di proprietà del Demanio, è da anni inutilizzata e chiusa al pubblico se non in occasioni eccezionali. La caratterizza un maestoso affresco di Angelo Massarotti (1654-1723) che raffigura La Gloria di San Benedetto e che, nel 1986, era stato restaurato dal Rotary. I tempi saranno lunghi e non prevedibili. Il Demanio ha accettato a patto che l’area sia libera. Ma l’area libera non è, perché attualmente ospita il gattile. Per quest’ultimo è già stato disposto il trasferimento in via Brescia, ma in assenza di fondi i lavori non sono ancora iniziati e non sono state fatte neppure le gare. A tutto questo si aggiungano un infinito strascico di polemiche politiche e un capitolo legale. L’estate scorsa la Stauffer ha fatto causa all’Apac, l’associazione che gestisce il gattile che ha chiamato in causa il Comune. Prima udienza, il prossimo 23 marzo. Insomma, è un gatto che si morde la coda.

'Gloria di S. Benedetto' affresco sulla volta della chiesa di San Benedetto a Cremona

UNA STORIA MILLENARIA

Le mura dell’ex monastero di San Benedetto raccontano una storia millenaria cominciata in seno al movimento di rinnovamento religioso propugnato, a partire dal XI secolo, dall’ordine benedettino. Fu il primo ad essere costruito in una zona vicino a Cremona dove successivamente vennero costruito altri edifici monastici. Interessante la chiesa, che conserva un importante affresco di Angelo Massarotti. Nel 1786 diviene a collegio per nobili detto le ‘Canonichesse di San Carlo’, ma alla fine del secolo XVII venne adibito a ospedale militare e poi a caserma. Dal 1907 l’edificio è stato denominato Caserma Pagliari.

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