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ILLUSIONE E REALTA' VIRTUALE

Teatro, in sala con il visore

Fino a domenica in Santa Maria della Pietà a Cremona alle 18,30 e alle 21 lo spettacolo del regista Turi Zinna che si guarda con l’oculus

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

13 Settembre 2022 - 08:37

Teatro, in sala con il visore

(foto d'archivio)

CREMONA - «Eravamo in pieno lockdown e Laura Sicignano, allora direttrice dello Stabile di Catania, chiese un'installazione teatrale che potesse non solo raccontare il momento che stavamo vivendo, ma rispettare le norme di distanziamento», racconta il regista Turi Zinna che da oggi e fino a domenica con doppia replica alle 18,30 e alle 21, in Santa Maria della Pietà porterà in scena «Una fuga in Egitto. Rotta virtuale per l’esilio», spettacolo che apre la rassegna Acrobati(che) Poeti(che), curata da Alceste Ferrari.

teatro

L'esperienza multimediale è rivolta a un pubblico di non più di 15 persone alla volta

«Si tratta di un’esperienza immersiva che coniuga realtà aumentata con visori e teatro, virtuale e reale - spiega Turi Zinna —. Mi occupo da oltre vent’anni del rapporto che può intercorrere fra spettacolo dal vivo e tecnologia, cercando di coniugare i diversi linguaggi».

E per capire cosa questo voglia dire «Una fuga d’Egitto» sembra essere l’occasione giusta. In quell’articolo indeterminativo ci sono il senso del racconto e l’azzardo del linguaggio: «Insieme a Lina Prosa e Tino Caspanello sono partito dalla Fuga in Egitto del Tiepolo che coglie la sacra famiglia su una barca, in navigazione con un arcangelo a fare da nocchiero — continua il regista —. Abbiamo elaborato un racconto che dice di una famiglia di oggi in fuga, in fuga da un templum che è forse lo stesso oculus che indossiamo, che è la condizione che stiamo vivendo come parti di un tutto che ci domina, che è in fuga verso un altrove non ancora definito».

Tutto questo si compie in un delicato equilibrio fra virtuale e reale: «Gli spettatori, una quindicina per replica, indosseranno gli oculi, ma al tempo stesso con dei sensori avranno la possibilità di percepire fisicamente gli attori in presenza. La tecnica si fa linguaggio, il linguaggio pensiero. Attraverso una combinazione di tecnologie, paesaggi sonori immersivi, la pièce esplora l’intricata connessione tra memoria, sensi, percezione dell’universo, manipolazione e coscienza. Nonché si vuole proporre una visione del mondo intrinsecamente femminile inconciliabile con ogni sistema autocratico-patriarcale seppur ultramoderno e tecnologico. La stessa figura di Maria annuncia la sua immacolata concezione a un angelo divenuto ateo. Il gioco della visione è un gioco che riflette e capovolge le coordinate del racconto. La drammaturgia parte da questa necessità di ribaltare la narrazione e farlo attraverso le potenzialità offerte dalla tecnologia in simbiosi con il corpo vivo e pulsante dell'attore».

La proposta di Acrobati(che) poeti(che) è dunque in sintonia con lo spirito della rassegna che vuole immaginare un teatro come spazio di riferimento per la comunità, ma anche per l’elaborazione del pensiero e della visione della realtà in cui abitiamo. «Una fuga in Egitto» vedrà in scena e in delicato equilibrio fra reale e realtà aumentata Giovanni Arezzo, Valentina Ferrante, Chiaraluce Fiorito, Barbara Giordano e Marcello Montalto.

Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il numero: 335 8423496.

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