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LA STORIA

Serie Tv, Hila premiato a Los Angeles con la puntata pilota di D.A.I.G.

Di origine albanese, vive a Orzinuovi e ha studiato a Cremona all’Apc. Sogna di fare cinema e teatro. «Una produzione tra thriller e soprannaturale, spero che venga acquistata da qualche piattaforma»

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

22 Agosto 2022 - 08:39

Serie Tv, Hila premiato a Los Angeles con la puntata pilota di D.A.I.G.

L’attore Antonello Maccanò e Mikel Hila con la targa del premio

CREMONA - Ha 27 anni, ha in tasca un diploma di operatore meccanico conseguito nel 2009 all’Apc, ma la sua grande passione è sempre stata il teatro e, in seconda battuta, il cinema. Mikel Hila vive a Orzinuovi ma ha studiato a Cremona, è di origine albanese e insieme al fratello Klaudio ha vinto il primo premio per la puntata pilota della serie tv D.A.I.G. al festival La Sci-Fi di Los Angeles.

«Ho mandato la puntata a un po’ di festival internazionali di cui quattro in America – spiega -. Si tratta di festival di settore per audiovisivi che confluiscono in una grande serata di gala con la premiazione delle più classiche categorie dei festival cinematografici e video. Nella sezione ‘puntate pilota per serie tv’ noi abbiamo avuto la meglio con D.A.I.G. Non ci credo ancora». E mentre parla mostra la sua foto con la targa del premio consegnato proprio a Los Angeles.

Per Mikel Hila è il coronamento di un sogno, o meglio è l’inizio per immaginare che recitazione e cinema possano diventare un lavoro: «Magari – esclama il regista e attore -. La mia famiglia è di origine albanese, io dopo aver preso il diploma all’Apc ho fatto l’operaio meccanico, poi il rivenditore di autoricambi per circa tre anni e mezzo. Intanto io e mio fratello avevamo creato un gruppo teatrale. Ad un certo punto ho preso coraggio e mi sono iscritto all’Accademia 0-9 di Milano, dove mi sono trasferito. Ho fatto di tutto per mantenermi, il cameriere, il barman e tuttora lavoro come magazziniere».

La determinazione non manca a Hila che persegue la sua strada e non solo: «Investo quello che metto da parte nella mia passione – racconta -. Pian piano arriva qualche parte in film e comincio a capire che ciò che mi piace è appunto il cinema, recitare ma soprattutto scrivere storie e dirigerle. Non mi sono mai perso d’animo e alla fine, come mi ha insegnato mio padre, la determinazione aiuta a perseguire gli obiettivi. La decisione di buttarmi nella scrittura e nei video è maturata durante il lockdown quando eravamo bloccati in casa e non si poteva fare teatro. Da cosa è nata cosa, anche la decisione mia e di mio fratello di dare vita alla casa di produzione Tokes production, dove la parola Tokes vuol dire dalla terra, dalle origini. Non bisogna dimenticare da dove veniamo per costruire il nostro futuro».

Insomma il diploma di meccanico sembra appartenere al passato, anche se il giovane regista non si fa grandi illusioni: «La mia famiglia mi ha insegnato a stare con i piedi piantati a terra – commenta -. L’aver vinto il primo premio nella categoria puntate pilota per serie tv mi dà la conferma che la via è quella giusta. Ho chiesto alla mia professoressa di inglese Rossana Garavelli di curare i sottotitoli della puntata. Io parlo italiano, inglese, francese e albanese, ma mi pareva importate avere l’apporto della mia docente per la traduzione».

E così dopo aver girato fra Orzinuovi e Soncino la prima puntata di D.A.I.G. inviarla ai festival internazionale è stato il passo successivo: «D.A.I.G. sta per Dipartimento Anime In Giudizio ed è una serie che si muove fra thriller e soprannaturale, per il festival La Sci-Fi di Los Angeles ho preparato la prima puntata e il lavoro ha conquistato i giudici nella sua versione pilota – continua il regista e sceneggiatore -. Ho già scritto la prima e la seconda serie. Ora la speranza è che qualche operatore veda la puntata e la acquisti per le diverse piattaforme da Netflix a Prime, Infinity. Invierò il lavoro in giro, poi vediamo se si potrà dare il la per la produzione. Certo la premiazione a Los Angeles spero possa portare i suoi frutti, soprattutto all’estero». 

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