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IL PREMIO

La poetessa Laura Righi è il Torrigiano dell’anno

La premiazione all’interno della tradizionale festa in villa di Torre de’ Picenardi

Fabio Guerreschi

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fguerreschi@laprovinciacr.it

16 Agosto 2022 - 16:58

La poetessa Laura Righi è il Torrigiano dell’anno

TORRE DE’ PICENDARDI - È la scrittrice e poetessa Laura Righi il «Torrigiano dell’anno» per il 2022. La proclamazione è avvenuta lunedì sera all’interno della tradizionale festa «Ferragosto in Villa. Musica e sapori», davanti a un numeroso pubblico. La cerimonia di consegna della targa — che da anni rappresenta uno dei momenti principali della festa torrigiana — è stato un momento di riconoscimento della scrittrice premiata (e nelle sere della festa in villa anche volontaria in cucina), ma anche la celebrazione di quanto può avere forza e potere la parola.


Una forza a cui la Righi attinge dal 2016, anno in cui ha iniziato a pubblicare i suoi libri. In sette anni ne ha scritti ben sette: quattro di poesie, due di filastrocche e uno in dialetto casalasco. In casalasco perché Laura vive da molto anni a Torre de’ Picenardi, ma è originaria di Vicomoscano.
Sul palco, al momento della premiazioni, c’erano anche Mario Fazzone, presentatore del momento sempre tanto atteso dai torrigiani e rappresentante della commissione giudicatrice, Rosa Cabrini, assessore alla Cultura, Dante Vacchelli, presidente della Pro loco, Claudia Pezzaioli, tesoriere della Pro loco, don Claudio Rossi, parroco di Torre.


«Il Torrigiano dell’anno — ha ricordato Fazzone nella presentazione — è il premio, nato nel 2001 su iniziativa della Pro loco, con cui ogni anno, in occasione delle tradizionali festività di Ferragosto, vengono insigniti cittadini od organizzazioni del paese e delle sue frazioni, che si sono particolarmente distinti in vari ambiti: sociale, assistenziale, culturale, sportivo e musicale. Con la loro attività hanno portato alto il nome del proprio paese fuori provincia, in Italia e nel mondo. Un’apposita commissione è impegnata, ogni anno, a valutare la personalità da premiare e dopo 22 anni il Torrigiano dell’anno è diventato ormai il massimo e più importante premio di Torre, un simbolo che unisce tutta la comunità di Torre de’ Picenardi».


«Quest’anno — ha continuato Fazzone — non abbiamo avuto dubbi nel scegliere Laura. Potevamo scegliere, per tutto quello che hanno fatto durante la pandemia, i professionisti della sanità, che non finiremo mai di ringraziare, ma, visto il momento particolare che stiamo attraversando, abbiamo deciso di rivolgerci ad altri ambiti, settori che aiutano più di quello che si pensa a superare proprio le crisi. Gli ambiti che, quest’anno, hanno attirato la nostra attenzione sono stati l’arte e la religione. Con Laura abbiamo premiato l’arte, la potenza delle parole, la potenza dei pensieri di chi scrive e quella di chi legge».


La consegna della targa è stata accompagnata da uno scosciante applauso e come commiato Fazzone ha dedicato a Righi un paio di aforismi. Il primo di Buddha: «Le parole hanno il potere di distruggere o di creare. Quando le parole sono sincere e gentili, possono cambiare il mondo»; il secondo dello scrittore Alessandro D’Avenia: «Ci sono parole come le conchiglie, semplici ma con il mare intero dentro». Così la Righi — il cui ultimo libro si intitola «Connessione Hacker» ed è un volume di filastrocche uscito nella primavera scorsa — scolpisce il suo nome nell’albo d’oro del Torrigiano dell’anno, al fianco di personaggi celebri usciti dalla comunità torrigiana, come Simone Lottici, cestista di A1 e allenatore di basket, il Duo di Piadena di Delio Chittò e Amedeo Merli che, a dispetto del nome, sono torrigiani, e Enrico Galletti, giornalista e inconfondibile voce di Radio Rtl 102.5. Al termine della cerimonia un’emozionata Righi, scendendo dalle scale del palco, si è lasciata sfuggire un «grazie a tutti, adesso corro in cucina».

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