L'ANALISI
30 Marzo 2022 - 08:51
David Garrett suona il violino Principe Doria 1734 di Giuseppe Guarneri del Gesù
CREMONA - «Non solo un grande musicista, ma anche un ricercatore e un compositore». Così il violoncellista Andrea Nocerino, dei friends of Stradivari, introduce David Garrett, in visita a Cremona per una prova aperta di tre strumenti della Collezione del Museo del Violino. Un «ricercatore» soprattutto, vale a dire un artista a tutto tondo, che indaga con profonda attenzione e mai superficialmente i misteri della musica. Davanti ai tre violini che suona, il virtuoso spiega al pubblico (entrato su invito) le differenze tra quei meravigliosi strumenti, i loro punti di forza quasi irripetibili, e le ‘pecche’, se così si possono definire, che non li rendono adatti per ogni situazione. Qualcosa di perfettamente normale, «non sono errori – spiega Garrett – ma semplici differenze. Questo Amati – continua indicando uno degli strumenti – ha un bellissimo suono, ma uno Stradivari gode di un volume decisamente maggiore. Per questa ragione non si dovrà usare questo Amati in un grande concerto per orchestra. Eppure per molti anni gli strumenti di Amati sono stati apprezzati (e pagati) più di quelli di Stradivari».
Garrett si dimostra un profondo conoscitore dei segreti degli strumenti che stringe tra le mani: strumenti eccezionali che
però possiedono caratteristiche differenti che li rendono unici e adatti a vari contesti. «Per questo – aggiunge il virtuoso – ogni violinista, secondo me, dovrebbe usare violini diversi». «Audience is always the star», il pubblico è sempre la star, dice sorridendo Garrett, dopo aver chiesto di riaccendere le luci per poter guardare in volto le persone presenti alla chiacchierata con Nocerino. Alla prima domanda, su cosa rappresenti per lui la città di Cremona, Garrett risponde: «Cremona è il cuore della professione del musicista: senza Cremona faremmo tutti un altro mestiere». Nocerino prosegue chiedendogli se, tra i tre strumenti che stava per suonare, ne avesse uno preferito; a questo punto Garrett spiazza tutti spiegando: «non credo esista qualcosa che si possa definire ‘preferito’, per me esistono solo ‘favourite moments’. Amo la libertà di compiere delle scelte». Eppure una certa preferenza per il Guarneri del Gesù traspare quando il violinista compara gli strumenti e dimostra come il Guarneri vanti un volume e un colore maggiori rispetto agli altri due.
La presenza di Garrett a Cremona non è stata comunque casuale: il musicista è infatti venuto in città per ricevere in prestito dai friends of Stradivari il violino Guarneri del Gesù, Principe Doria del 1734. «Il network dei Friends – spiega Paolo Bodini, che ne è presidente – da dieci anni si impegna a far arrivare a Cremona strumenti pregiati e a diffonderne altri per il mondo. Alla richiesta di Garrett di ricevere in prestito un Guarneri del Gesù per poter realizzare un progetto di registrazione ci siamo subito adoperati per concederglielo in prestito per il tempo necessario alla realizzazione del progetto. «Lo riporterò senza un graffio» scherza Garrett, dicendo che per fortuna ha «pretty safe hands», mani abbastanza sicure, ma, tornando serio, ha voluto raccomandare di «non dare mai per scontate le cose belle». Garrett, infatti, durante l’incontro, ha ampiamente sottolineato l’importanza di avere grande rispetto per gli strumenti e per chi li produce: «buono o meno che sia lo strumento, si deve avere rispetto per il lavoro degli liutai». Al termine di questa conversazione amichevole tra Garrett, Nocerino e il pubblico, il violinista ha invitato a spegnere di nuovo le luci della sala e a chiudere gli occhi e immergersi nella musica, ascoltando il suono prodotto dal magnifico strumento.
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