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MUSICA A CREMONA

Il duo Dego-Leonardi ha stregato il pubblico del teatro Ponchielli

Musiciste apprezzatissime in tutto il mondo, collaborano entrambe da molti anni con la casa discografica Deutsche Grammophon, nonostante la loro giovane età

La Provincia Redazione

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24 Febbraio 2022 - 08:57

Il duo Dego-Leonardi ha stregato il pubblico del teatro Ponchielli

Francesca Dego e Francesca Leonardi sul palco del teatro Ponchielli

CREMONA - Grande successo ieri sera al Ponchielli per il duo delle meraviglie, formato da Francesca Dego e Francesca Leonardi. Il duo ha stregato il pubblico - che ha ascoltato il concerto in palcoscenico - grazie alla tecnica, coniugata a una straordinaria passione e all’invidiabile affiatamento delle musiciste, frutto di quindici anni di collaborazione. Due artiste di grandissimo talento, la cui bravura è armonicamente bilanciata, in modo che nessuna venga oscurata dall’altra in nessun momento. Musiciste apprezzatissime in tutto il mondo, collaborano entrambe da molti anni con la casa discografica Deutsche Grammophon, nonostante la loro giovane età.

A coronare il meritato successo della serata è stato anche il variegato e originale programma proposto. Il duo si è cimentato infatti in una scaletta che veleggiava tra Ottocento e Novecento, con autori quali César Franck, con la Sonata in la maggiore per violino e pianoforte, in cui il compositore restituisce un quadro cristallino della sua epoca in bilico tra il conservatorismo classicista e la sua decadenza, Ferruccio Busoni, con la Sonata in mi minore, da lui stesso definita come l’apice della sua produzione musicale, e, infine, la trascrizione (o ‘parafrasi’) di Mario Castelnuovo-Tedesco della celeberrima cavatina di Figaro (Largo al Factotum) dal Barbiere di Siviglia di Rossini, dove l’autore alterna e intreccia la trascrizione pedissequa del capolavoro rossiniano con elementi frutto della sua immaginazione.

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Commenti all'articolo

  • francesco.dellacasa

    24 Febbraio 2022 - 14:54

    non vorrei "stonare" ma mi è sembrato che le note fossero tutte perfette ma mancava il "pathos" . Sono giovani e forse per questo più devono un po' soffrire. Come è possibile che per un concerto di questo interesse il teatro fosse vuoto al punto di confinare gli spettatori sul palcoscenico? Non vorrei che il fatto fosse legato ad una scarsa attrativa dell' intero programma stagionale. Cordialità

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