L'ANALISI
16 Dicembre 2025 - 20:24
SAN DANIELE PO - Come era emerso dal sopralluogo fatto un paio di settimane fa dai vertici della Provincia di Parma e dagli amministratori di San Daniele Po e Roccabianca oltre il 30% dei lavori necessari per la messa in sicurezza del ponte Verdi sono stati completati.
Gli interventi sulla sommità del viadotto sono praticamente terminati tanto che la lunga barriera in cemento, che delimitava l’area e le due corsie di marcia da oltre un anno, è stata rimossa. Un primo, piccolo, passo verso la riapertura completa della struttura. Il traffico, in quel punto, continuerà ad essere a senso unico alternato, regolato dal semaforo, fino a fine lavori.
Ma certo l’aver tolto la barriera in cemento dà un respiro diverso al viadotto. Prossima tappa le operazioni per l’attracco del pontone, una zattera molto grande, che servirà a trasportare ruspe, gru, escavatori durante le operazioni sulle pile in alveo del ponte per le quali avranno un ruolo fondamentale sommozzatori specializzati in questo tipo di interventi.
«È una delle fasi più delicate del cantiere – aveva dichiarato il vice presidente della provincia di Parma Daniele Friggeri durante il sopralluogo – e per questo, insieme ai tecnici della Provincia Gianpaolo Monteverdi, Giovanni Catellani e Luca Anelli, abbiamo promosso un incontro tecnico durante il quale, in stretta sinergia con i comuni di Roccabianca e San Daniele Po e in collaborazione con tutti gli enti preposti alla sicurezza idraulica, Autorità di bacino ed Aipo, abbiamo iniziato ad ipotizzare le operazioni che riguarderanno l’attracco, sulla sponda cremonese del Po, del pontone che trasporterà i mezzi necessari per le lavorazioni in alveo. Seguiamo, con attenzione, ogni passaggio, in costante dialogo con le comunità locali per evitare qualsiasi intoppo».
Il cantiere attualmente in corso, secondo il cronoprogramma dell’opera, dovrebbe terminare nella primavera del prossimo anno. Poi finalmente il Ponte Verdi, dopo dieci anni, riaprirà al traffico nel doppio senso di marcia grazie al terzo intervento della serie di lavori per la messa in sicurezza statica e sismica del viadotto.
I primi due progetti avevano riguardato il consolidamento di alcune travi di impalcato, delle pile e dei pulvini in golena e la realizzazione dei ritegni sismici. Questo terzo intervento, il più delicato, riguarda i lavori in alveo sulle pile più usurate numero 60 e 61 e su giunti, guardrail, parapetti ed infine asfalti.
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