Cinquant’anni di sacerdozio: la comunità celebra don Giacomo Ghidoni

Una celebrazione molto partecipata e sentita introdotta dalle parole di don Ernesto Marciò, e concelebrata da monsignor Antonio Censori, don Francesco Tassi e don Stefano Montagna, che ha sottolineato la duplice ricorrenza: oltre all'anniversario di don Giacomo la comunità ha festeggiato il patrono San Siro.

Poi nell'omelia don Ghidoni ha ripercorso il suo cammino sacerdotale, dalla vocazione, avvenuta sin da piccolo, alle esperienze più significative fino al ricordo di tutti i parroci che hanno rappresentato un tassello importante della sua storia religiosa, dalla vocazione sino ad oggi.

«Ho sentito la chiamata giovane – ha ricordato don Ghidoni – ma mi sentivo inadeguato, non capivo cosa il Signore mi chiedesse. Mi sono semplicemente fidato di Lui e del Suo disegno».

Un disegno che lo ha portato in molte parrocchie, tra diversi sacerdoti e venticinque anni fa a Sospiro, dove è anche diventato Cappellano di Fondazione Sospiro.

Durante l'offertorio la comunità ha donato un calice per la celebrazione dell'Eucarestia con l'effigie della Madonna.

A conclusione della messa il ringraziamento da parte dell'amministrazione comunale nelle parole del sindaco Fausto Ghisolfi che ha ringraziato don Ghidoni per la preziosa presenza all'interno del paese, dell'unità pastorale, ma soprattutto di Fondazione Sospiro, dove esercita la sua costante e assidua missione ogni giorno.

«Non si può immaginare Fondazione senza don Giacomo, né don Giacomo senza Fondazione. A lui va il nostro più sentito grazie e la vicinanza sincera per questo importante e significativo traguardo».

Al termine della celebrazione un momento conviviale e di condivisione in oratorio.

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